Per completare l' immagine del quadro fumino del nostro carattere, quel "vento fuga e bonassa presto" che ha caratterizzato l' esistenza della "gens Graisana" da sempre, vediamo le tracce raccolte da Giuseppe Caprin in "Lagune di Grado"
L' animosità graisana ha origini antiche e da questa traccia storica tratta dal Caprin si capisce che era una dote che i governanti Veneziani utilizzavano e coltivavano con astuzia.
I Gradesi medioevali erano considerati dai Veneziani ottimi armigeri e, per tener in esercizio i giovani e predisporre alla lotta e all' esercizio delle armi la gioventù locale, Venezia consigliava e promuoveva giochi di guerra raccomandando :
I Gradensi, confinanti gli Arciducali, di tratto in tratto ricevevano delle animosità onde il Civico Consiglio nell' anno 1423 comanda:
che ognuno di Grado abbia la sua Balestra essendo cosa utile che si usa a tirar per i bisogni della Città, e si compra dalla Comunità un Palio del valore di lire 18 e vi deve tirare in quello nella Pasqua e sia il Palio di panno del color che piacerà alla Comunità, e niuno possa tirar se non sia Cittadino o Abitante.
L' Esercizio alla guerra nei bambini veniva coltivato prevedendo gare di battaglie con armi di legno:
i bambini venivano divisi in due squadre una detta di Porta Granda e una di Porta Piccola e limitati in un grande steccato posto al di fuori delle due Porte, nell' odierna Piazza, alla presenza di tutto il popolo si sfidavano con spade e coltelli di legno.
Spinti dalle grida dei parenti, i ragazzi si lanciavano in sfide che si protraevano nel tempo e, da organizzate inizialmente quasi militarmente, diventavano mano a mano vere e proprie zuffe che alla fine costringevano gli adulti ad intervenire per evitare ferite più o meno gravi.
Questa consuetudine ( si è sopita un duecento anni fa, ma cova sotto le ceneri sempre) era abituale i sabati dei mesi di giugno, luglio e settembre e si accendeva in modo particolare quando durante l' estate le famiglie dei pescatori lagunari rientravano in paese e le vecchie questioni familiari si accendevano.
I ricordi miei di bambino vanno alle "guere per le cube" all' obbligo di partecipare alla bande dei rioni, al controllo feroce del territorio, ora si sa da cosa deriva!
scagni e carieghe solteva per aria
me credevo che fossa 'legria
e in conpagnia soltevo anche me
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