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21 ottobre, 2013

Laguna, tante parole

Mi sono preso qualche giorno prima di commentare una notizia pubblicata sul Piccolo del 19/10:
 "le acque della laguna di Grado risultano “sane” e la presenza di mercurio nell’acqua risulta nettamente sotto ai valori massimi previsti per legge per la salute dell’uomo" 
anche perchè avrei avuto piacere di sentire i nostri responsabili comunali prendere una qualunque posizione.

Ma nulla, toc, toc! non c'è nessuno!

In dieci anni di studi di caratterizzazione, dragaggi, trattamento dei fanghi, convegni e studi vari  le energie e i denari spesi in regime di “straordinarietà” non hanno portato a nulla, solo tantissime parole. 

Per la bonifica del Sin, il sito inquinato d’interesse nazionale, sono stati spesi 133 milioni di euro poi si sono accorti di aver sbagliato non occorreva considerare un' area così vasta.
Il punto è che sulla Laguna di Grado e Marano si incrociano diversi interessi, non tutti conciliabili tra loro. 
Ci sono quelli industriali, quelli naturalistici, quelli turistici e quelli della pesca e poi di quelli che la studiano procurandosi ricche consulenze.

Hanno considerato la Laguna come  "un’area ad elevata pericolosità sanitaria e ambientale», ma - hanno aggiunto con bonomia - "questo non toglie che il problema delle concentrazioni di mercurio debba essere affrontato in modo scientifico e non allarmistico."

Capito? allarmistico! 

Vent'anni di rotture di palle, costrizioni ambientali, costrizioni e proibizioni di ogni qualsiasi intervento, anche minimo, su canali che si interrano costantemente che impediscono la navigazione e il ricambio idrico lo chiamano allarmismo; 
io lo chiamerei più correttamente terrorismo ambientale fatto da posizioni di potere.

Adesso il direttore dell' Arpa Giorgio Matassi dichiara:
"Resta certo l’inderogabile necessità di effettuare i dragaggi: i fanghi non dovranno altro che essere rimessi dove erano. Se ad esempio l’erosione ha “mangiato” gli argini di qualche mota o valle da pesca non si fa altro che recuperare lo stesso fango e lo si rimette al suo posto per consolidare la protezione. Noi diciamo in modo categorico – aggiunge - che non si deve mai portare via il fango dalla laguna in quanto la laguna stessa andrebbe in erosione. È necessario rimetterlo al suo a posto sugli argini, sulle barene e le velme. E il mercurio – conclude Matassi - non è nemmeno un problema: non incide minimamente sulla capacità vitale della laguna ed è all’interno dei limiti di tutela della salute umana».

Capito! non c'è problema, non occorrono carotaggi non occorrono super esperti profumatamente pagati per dire cazzate, bastava fare un' indagine seria.

Ma ora che succederà, se nessuno si muove, tutto questo parlare e scrivere sarà ancora un esercizio inutile, anche perchè le nostre teste d' uovo nel frattempo hanno nuovamente autorizzato quello che è rimasto della Caffaro a scaricare in Laguna i reflui del nuovo impianto di cloro-soda che aprirà a breve a Torviscosa.


Parola rimanere fiato! Cagoon!

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