Mi capita, in momenti di riposo, di sfogliare vecchie carte e libri ritrovando appunti scritti con entusiasmo tanto tempo prima.
E' una specie di tuffo nel passato, anche recente.
Mi son trovato questa volta tra le mani appunti scritti a macchina (ormai archeologia) dal Maestro Alberto Corbatto, appunti che riguardano la storia e origine di parole graisane e che dovevano integrare il suo vocabolario della parlata gradese, cosa mai successa perchè senza finanziatori pubblicazioni del genere così speciali e circoscritte al solo nostro paese non vedranno mai la luce.
Mi sono così soffermato a pensare sulla fatica che ha dovuto fare il Maestro Corbatto non solo per creare e scrivere il suo vocabolario ma anche su quella che sarà stata la sua fatica più grossa, trovare finanziatori per la sua pubblicazione.
Allora, visto che è ormai impossibile apportare modifiche al suo "Vocabolario della parlata Gradese" pubblicato nel 1995, ve ne parlo e scrivo io che lo posso fare a costo zero.
La parola che mi ha colpito è in disuso nella parlata comune di oggi ma ha fatto storia nel nostro passato recente.
Scrivo le esatte parole di Alberto Corbatto nel dare spiegazioni sulle origini etimologiche perchè sono molto interessanti ed originali.
LERAI: Voce senza senso. Talora significa: per nessuna ragione, "Lerai che vignarè" per nessuna ragione verrò, talora significa: scherno, sberleffo o senso ironico.
"Lerai patatrai" è l' espressione di un verso della nota canzone popolare "La regata".
Etimologia molto incerta.
Si suppone che la voce provenga da "Le Roi" il nome di una medicina popolare purgativa e tonificante prodotta in Francia nel 1825 e che al suo apparire sembrava avesse effetti miracolosi ma che in seguito risultò del tutto inefficace se non dannosa.
Da allora la voce per degradazione semantica significò. cosa inutile.
Il popolo pronunciando la parola come stava scritta la trasformò la "Le Roi" in LERAI
Affascinante no? la storia ti scorre tra la mani leggendo le spiegazioni su una parola, è un mondo fantastico quello delle parole.
Sapevatelo!
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