Pietro Marchesan, detto popolarmente “Piero Canaro” è uno dei tanti personaggi della nostra Isola che ha lasciato traccia di se attraverso le parole delle sue canzoni.
Le componeva scegliendo musiche e tracce musicali già note plasmandoci sopra i testi, che rappresentano tuttora uno spaccato straordinario della Grado degli anni trenta.
Sin da piccolo mostrò la sua passione per le cose belle, raffinate ed umoristiche e coltivò ben presto le sue doti canore e poetiche, componendo le più svariate canzoni per tutti i momenti della giornata, dalla dura vita lavorativa di molte donne nella fabbrica di sardine, agli innamoramenti serali lungo la diga della spiaggia.
Le componeva scegliendo musiche e tracce musicali già note plasmandoci sopra i testi, che rappresentano tuttora uno spaccato straordinario della Grado degli anni trenta.
Sin da piccolo mostrò la sua passione per le cose belle, raffinate ed umoristiche e coltivò ben presto le sue doti canore e poetiche, componendo le più svariate canzoni per tutti i momenti della giornata, dalla dura vita lavorativa di molte donne nella fabbrica di sardine, agli innamoramenti serali lungo la diga della spiaggia.
Descriveva con le sue parole situazioni esistenziali e riusciva a vedere nel nostro futuro, con ironia e poesia.
Un vero Graisan.
Questa è significativa delle giornate di bora appena passate
Questa è significativa delle giornate di bora appena passate
Se calomba la miseria
Fistia vento buora e piova
tanto in piassa e in portanova,
no’ ze un’anema che passa
par che Gravo se squancassa.
E adesso, seria seria
se calomba la miseria
,
lavuri no ze in vista,
bori no se ne ‘quista.
Duti,ze lustri,
fa puf per le boteghe:
adio , adio stagion
tu son ‘ndagia in tombolon.
E serti per no disperasse
i va catà le peverasse:
i ne ciapa poco o assai
no i ze mai disopcupai.
E se i ciapa garghe lira,
i và tosse de fumà:
tira e mola, mola e tira
i s’ha fato la zornà.
E adesso, seria seria
se calomba la miseria,
lavuri no ze in vista,
bori no se ne ‘quista.
Duti, ze lustri,
fa puf per le boteghe:
Senpre ‘legri e mai passiòn,
tornarà anche la stagiòn.
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