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07 febbraio, 2015

Fistia la Buora - I cantori Graisani "Piero Canaro"




Pietro Marchesan, detto popolarmente “Piero Canaro” è uno dei tanti personaggi della nostra Isola che ha lasciato traccia di se attraverso le parole delle sue canzoni. 
Le componeva scegliendo musiche e tracce musicali già note plasmandoci sopra i testi, che rappresentano tuttora uno spaccato straordinario della Grado degli anni trenta.
Sin da piccolo mostrò la sua passione per le cose belle, raffinate ed umoristiche e coltivò ben presto le sue doti canore e poetiche, componendo le più svariate canzoni per tutti i momenti della giornata, dalla dura vita lavorativa di molte donne nella fabbrica di sardine, agli innamoramenti serali lungo la diga della spiaggia.
Descriveva con le sue parole situazioni esistenziali e riusciva a vedere nel nostro futuro, con ironia e poesia.
Un vero Graisan.

Questa è significativa delle giornate di bora appena passate 


Se calomba la miseria

Fistia vento buora e piova

tanto in piassa e in portanova,

no’ ze un’anema che passa

par che Gravo se squancassa.



E adesso, seria seria
se calomba la miseria
,
lavuri no ze in vista,
bori no se ne ‘quista.


Duti,ze lustri, 
fa puf per le boteghe:

adio , adio stagion

tu son ‘ndagia in tombolon.



E serti per no disperasse

i va catà le peverasse:

i ne ciapa poco o assai

no i ze mai disopcupai.


E se i ciapa garghe lira,

i và tosse de fumà:

tira e mola, mola e tira

i s’ha fato la zornà.




E adesso, seria seria
se calomba la miseria,

lavuri no ze in vista,
bori no se ne ‘quista.


Duti, ze lustri,
fa puf per le boteghe:

Senpre ‘legri e mai passiòn,

tornarà anche la stagiòn.


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