Ho letto oggi che la Regione ha stanziato un contributo a sostegno dei dialetti, il nostro è nella rosa degli aventi diritto, bontà loro e grazie al lavoro di Leonardo Tognon e tanti altri.
E' giusto sottolineare l' importanza del canto dialettale in una piccola comunità come la nostra per il mantenimento della parlata una componente essenziale delle nostre radici.
I canti popolari sono i fiori selvatici dei dialetti.
Le canzoni gradesi di un tempo sono figlie della musa lagunare, la loro originalità è centrata e dovuta alla descrizione dei costumi e del luogo, uno speciale colore tutto "graisan".
Gli autori sono per lo più sconosciuti e difficile è anche stabilire l' esatta origine di certe canzoni che sembrano nascere spontaneamente tra la gente e tramandate per tradizione orale e non scritta.
La musa che ha animato gli autori ha un carattere intimo, domestico.
Nasce in mare tra le alghe e le reti, riproducendo quadri deliziosi della pesca, animandoli di uomini laboriosi, facendo provare il piacere del lavoro.
Descrivono donne innamorate in attesa del loro uomo al lavoro in Laguna o in mare,
Solo due piccoli esempi di canzoni popolari di un tempo:
Me domandè indola vago cò le arte?
vago potando su le restie de 'l mar
i rimi in barca e cò la vela in parte
a pescà quela che me vol amà.
Ninna Nanna
Dormi, bel figio
che to pare pesca
e zozo in mar
cò l' inzegno e l' esca
El pensa a 'l to magnà.
Dormi bel figio
che to pare pesca
zozo in palù
I pissi magna l' esca
nome per tù.
Nessun commento:
Posta un commento