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08 febbraio, 2016

I Vieri per le Moleche


La pesca è da un pò di tempo che mostra la corda, scelte sbagliate, sfruttamento dell'ambiente in maniera intensiva, metodi di pesca sempre più efficienti.
La strada è lunga e i motivi molteplici, in Laguna un mestiere antico, quasi una scelta di vita,  è stato praticamente abbandonato  e si pratica solo in quella Veneta: 

la pesca e l'allevamento delle moleche.

Le 
moleche o moeche sono  i granchi (quelli grandi quasi bianchi) in fase di muta, quando, cioè, nei mesi primaverili di aprile e maggio, e autunnali, da ottobre a novembre, perdono il loro rivestimento (carapace) e si presentano teneri e molli, 

Si lavora con le seragie, dette in passato seràgie de seca; oggi con questo nome i pescatori intendono lunghi sbarramenti di pali e reti (piantati ad ogni inizio di stagione), a cui sono collegate le trappole ad imbuto dette coguli, dove finiscono per intrappolarsi i pesci e i granchi in transito. 
Dunque anche i granchi verdi o comuni, che sono lunghi non più di 3 o 4 cm e che si confondono facilmente col colore dei fondi fangosi delle paludi lagunari. 

I pescatori, una volta presi questi granchi nei coguli delle seragie, li separano dal pesce cui sono mischiati, li portano entro sacchi di iuta nei casuni li selezionano e immettono quelli prossimi alla muta, detti spiàntani  (i molecanti conoscono ormai ogni segreto dei granchi), in grandi cassoni di legno  semisommersi, chiamati vièri, dove in breve tempo diventeranno moléche. 

Le moleche, essendo rarità, arrivano a cifre incredibili di costo (può superare facilmente il valore dell'aragosta) e l'ideale è cucinarla facendola immergere per una notte nel rosso d'uovo e poi friggerla, è una prelibatezza.


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