E' passata da poco S. Valentino festa degli innamorati.
Per commemorarla dedico questa piccola vicenda a tutti gli innamorati persi.
Calza a pennello per due motivi che in qualche modo ci riguardano:
Calza a pennello per due motivi che in qualche modo ci riguardano:
parla di un innamorato e del Museo del Mare.
Gravita infatti intorno al tema museale ed è la storia di un custode innamorato della sua bella.
La storia di Angelo il custode e la sua statua di Venere:
Mi sveglio la mattina ed i turisti in fila coi panini aspettano un biglietto per entrare, dentro al museo dell’ arte antica dove io lavoro e vivo, io sono Angelo il custode.
Studentesse insonnolite che sbadigliano alle guide, professori centenari si puliscono gli occhiali.
Cammino attento tra i capolavori della Romanità, - “Please!” non si può fotografare -, ma dopo l’ ora di chiusura finalmente un pò di pace, io rimango solo a passeggiare, e parlo di filosofia con il busto di Platone, gioco a nascondino tra i resti marini.
Angelo custode del museo, tra le statue degli dei, mentre risuonano i suoi passi nelle sale deserte, nel silenzio dei corridoi.
Venere trovata in fondo al mare, solamente io ti posso accarezzare!
Così ogni notte vengo a sussurrarti sulle labbra l’ emozione di un un custode innamorato, perchè ogni volta che ti guardo pagherei un milione per sentirti viva e prenderti per mano, e camminare insieme, fino a quando sorge il sole, la Madonna di Leonardo ci darà la sua benedizione,
Angelo custode del museo, - io che amo solo lei, meraviglia di marmo, sotto gli occhi del mondo, sempre nuda e bellissima-.
Venere nessuno ti vedrà, se ti porto via lontano, in fondo al mare.
E tra gli applausi di tutto il museo, ce ne andiamo io e lei.
Tra gli antichi sorrisi degli antichi romani felici, tra le statue dei corridoi,
Venere ti porto via con me, così ci potremo amare.
In fondo al mare.
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