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19 febbraio, 2017

Angelo, Custode del Museo del Mare




E' passata da poco S. Valentino festa degli innamorati.

Per commemorarla dedico questa piccola vicenda a tutti gli innamorati persi.
Calza  a pennello per due motivi che in qualche modo ci riguardano: 
parla di un innamorato e del Museo del Mare.

Gravita infatti intorno al tema museale ed è la storia di un custode innamorato della sua bella.  
La storia di Angelo il custode e la sua statua di Venere:

Mi sveglio la mattina ed i turisti in fila coi panini aspettano un biglietto per entrare, dentro al museo dell’ arte antica dove io lavoro e vivo, io sono Angelo il custode. 
Studentesse insonnolite che sbadigliano alle guide,  professori centenari si puliscono gli occhiali.
Cammino attento tra i capolavori della Romanità, - “Please!” non si può fotografare -,  ma dopo l’ ora di chiusura finalmente un pò di pace, io rimango solo a passeggiare,  e parlo di filosofia con il busto di Platone,  gioco a nascondino  tra i resti marini. 

Angelo custode del museo, tra le statue degli dei, mentre risuonano i suoi passi nelle sale deserte, nel silenzio dei corridoi.

Venere trovata in fondo al mare, solamente io ti posso accarezzare! 

Così ogni notte vengo a sussurrarti sulle labbra l’ emozione di un un custode innamorato,  perchè ogni volta che ti guardo pagherei un milione per sentirti viva e prenderti per mano, e camminare insieme, fino a quando sorge il sole,  la Madonna di Leonardo  ci darà la sua benedizione, 

Angelo custode del museo, - io che amo solo lei,  meraviglia di marmo, sotto gli occhi del mondo, sempre nuda e bellissima-.

Venere nessuno ti vedrà, se ti porto via lontano, in fondo al mare. 

 tra gli applausi di tutto il museo, ce ne andiamo io e lei.

Tra gli antichi sorrisi degli antichi romani  felici, tra le statue dei corridoi,
Venere ti porto via con me, così ci potremo amare. 
In fondo al mare. 


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