Stiamo uscendo da un periodo uggioso, condito da momenti estremi di maliconia.
Io le odio le malinconie, ti fanno star male ti prendono a tradimento, alle spalle, quando non avresti altro da fare che stare tranquillo, e invece arrivano loro e pàffete, si piazzano là, come ospiti importuni .
Certe malinconie ti saltano addosso senza un motivo, senza una ragione.
Un attimo prima sei calmo che vivi la vita, e un attimo dopo basta una parola, un accenno, un ricordo che si intrufola da chissà dove e via, non ragioni più.
Un attimo prima sei calmo che vivi la vita, e un attimo dopo basta una parola, un accenno, un ricordo che si intrufola da chissà dove e via, non ragioni più.
Siamo delle macchine strane, noi esseri umani, e abbiamo dentro questo maledetto software che sarà anche molto sofisticato, sì, ma è pieno di bug.
Questo odio della malinconia, il suo essere necessaria, un voler star male che fa parte di te e non te ne liberi, perché la vita è questo continuo equilibrismo fra non soffrire mai di malinconia e provarne troppa, e cedere da una parte o dall’altra vuol dire trasformarsi in un mostro o in un fantasma.
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