"Zoghi de una volta" per i quali occorreva solo fantasia, voglia di divertirsi e di stare insieme agli altri.
La maggior parte di questi svaghi, infatti, non si faceva da soli ma in compagnia dei propri amici.
La quasi totalità dei giocattoli in uso un tempo dai fantulini di Grado era autocostruita e in genere proveniva da materiali di recupero.
Così vedevi baluni de strassa, al brondolo, al mondo novo, al sercio, le barche a vela, le mine de carburo, le cartuline, le spade de legno i tapi.....
I figli dei più abbienti acquistavano le stinche, le figurine le sfrisete ma dovevano stare attentissimi nell’ esibirli perchè se c’era l’ ingasio rischiavi di perdere tutto a paca forte.
Ma in generale la fantasia dei fantulini sostituiva al zugatolo e nei giochi di gruppo li si utilizzava poco.
I giochi erano di gruppo e i campielli e le calli de Gravo Vecia facevano da teatro naturale al loro svolgimento con l’ eccezione della Piassa de l’ Acquedotto posto di ritrovo neutro per i vari gruppi de le contrade .
Le case erano fatiscenti e piccolissime, intere famiglie vivevano in una stanza e quindi la strada era il posto deputato ai bimbi.
I zoghi più praticati erano:
de sconde, a corese drio, al male, a la poma al vaso, a canditi (e qui una secchiata di sangola poteva colpire tra le calli) a balon, al brondolo ( quante lastre rote), a la mussa (variante mussa longa) a le stinche, a spade, co ‘l sercio, ai quatro cantuni a la setemana, a cartuline, a dai, a soltà la corda, a gogogeto, ai butuni, la peta, le mine de carburo (quante bruciature e pache successive a casa) a le vistiae, a fasse la baraca.
Bimbi che nonostante le condizioni difficili erano felici.
Oggi hanno lo smartphone che sostituisce tutto questo. (bela Roba)
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