E' stato un giorno de "Garbin", un Libeccio pesante come il piombo.
"Al Garbin" o Libeccio uno lo sente prima di alzarsi, a letto con gli occhi chiusi, le cose si fanno più pesanti, specialmente per il corpo, e ogni cosa costa fatica doppia, specialmente pensare.
L’acqua e l' aria si fanno sorde, i rumori cavi, e non c’e proprio niente che brilla fino all’ orizzonte.
Ma prova ad inspirare ed espirare.
No! non è profumo, è un’ odore antico, ancestrale, il sentire umido che percepisci da quell' instancabile amplesso tra terra e acqua che ti regala il mare.
E' Natura stordente, primitiva.
Odore che il mare lascia dietro di se con quella disinteressata generosità che appartiene soltanto alla Natura.
Profumo denso da innamorato che è dolce e aspro nello stesso tempo.
Poi finita la diga altri odori di casa; sono quelli spessi di porto.
Odore di corda bagnata, di pesce, di nafta e mare "grando".
Odori sonori che sanno di grida di gabbiani, di rumore leggero, come sfrigolio, che fa il sole quando si immerge nell’ acqua, al tramonto.
Garbin, aria e odori di casa.
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