E' stata presentata domenica pomeriggio l' ultima fatica di Giovanni Marchesan " Stiata".
E La Barca Va..
Rappresenta la punta di lancia dell' attività culturale della Associazione "La Bavisela" orientata tutta all' insegna della gratuità generosa e disinteressata e rivolta ai bambini, agli anziani e alle persone altruiste.
La gioia del donare qualche cosa di se al prossimo senza chiedere nulla in cambio accomuna i due fratelli Marchesan "Stiata" Maria e Giovanni.
Sì perchè se Giovanni è la voce narrante, Maria è il motore inesauribile quale quello del motore del padre Bortolo Marchesan "Crosso" protagonista delle storie narrate nel libretto.
Bartolomeo Marchesan "Crosso" paron de barca, sabionante, motorista, con il suo trabacolo "Marino" detto familiarmente "Al Bacolo" causa l' affumicatura nerastra presente sul fasciame di bordo, perennemente "infumegao de nafta e ogio del motor" era uno di quegli uomini impavidi, grandi marinai che "col bailon" caricavano sabbia dalle foci dell' Isonzo per rivenderla a Trieste, tanto da poter dire che Trieste ze stagia fata col sabion graisan.
Il libretto evoca sfondi storici gradesi:
Il mar Grando, Al Palù, la Ciesa al Savial La Strada Mosconi il forno de la Pastora, La fabrica del giasso, la fabrica de le sardele al Maselo e al Sotoreparo (rifugio contro i bombardamenti).
Giovanni usando la figura emblematica del padre ci fa fare un tuffo nel passato usando, in dialetto, un linguaggio ironico misto a profondo affetto, descrivendo gli sforzi del capofamiglia per assicurare il sostentamento alla propria famiglia in tempi durissimi.
UN libro da leggere con attenzione e conservare.
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