Di Grado antico la storia vera
Nessuno la sa ne saprà mai
E quelli che non ci credono mi mettano alla prova1452
Quando i fondali erano molto più grandi
Qui c’era di lei solamente il Castrum
Sul dosso più alto a dire la verità
Chi dice che i fondali siano sprofondati
Chi che il mare si sia sollevato
E si vedono ancora le pietre sul fondo
Ma con maggior certezza si sa che da quando
C’era Attila a distruggere Aquileia
A Grado i Patriarchi avevano la spada
verità, che si può indicare con il dito
In Chiesa tanti dei loro ossi son sepolti
E il loro Palazzo è ricoperto d’ alghe.NEL 1452
Sopra tante urne sparse e antichità
Questa Grado aveva più di venti chiese
E dunque si può dire che fosse città
Per crederci
Vi basta gettare lo sguardo
A tante fondamenta, in mare affondate
Sono S.Vito, S.Grisogono S.Gotardo
E’ nata dopo Venezia e i Patriarchi
Hanno raccolto i signori del paese
I Migliori e più capaci, con le galere loro barche
Dai primi giorni a Grado comandavano
Dopo Venezia è diventata la sua padrona
E il leone di S.Marco comandava
Da qua, da qua sempre più cadendo
È andata perdendo case e anche territorio
Causa il mare e gli uomini al comando
Già prima quando i nemici venivano dall’ Oriente
È stata saccheggiato da Greci e Turchi in guerra
È stata saccheggiato, distrutta da altra gente
E infine da quelli di Francia e gli Inglesi
Con le navi è stata bombardata
Che attaccando il Paese
Hanno bruciato la Canonica e il Municipio
Con tutti i libri e le carte che spiegavano la storia
GRADO ha avuto questa mala sorte
Come, se questa è la storia de queste onde
Porta a dire che qui tra tre secoli, sicuramente
Tutte queste case non saranno più in piedi
Ma vivere sino a quei tempi io non voglio
Si sa, a dirlo con sincerità,
Già a quest’ ora, la mia vita è grama
Che con dolore tra i vecchi sta avanzando l’ età
Che ci vuole canuti, ci vuole orbi e dispossenti
E ci fa mangiare la panatella quando cadono i denti.
di domenico marchesini (menego picolo)
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