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02 gennaio, 2023

MAMOLA


 Avvicinandosi  il tempo del Festival, delle sue emozioni, sonorità e buoni sentimenti alla "GRAISANA" voglio ricordare la canzone che più ci rappresenta nel mondo:

Mamola


A Grado a cura dell'  Associazione “GRADO NOSTRA”

sono stati ufficialmente apposti dei cippi marmorei a forma di pergamena sulle tombe degli autori della canzone Màmola (1947) cliccare sul nome per sentirla, a ricordo della loro creazione canora adottata dal popolo gradese come un vero e proprio Inno di Grado da tutti riconosciuto. 


La famosa canzone, diffusa anche fuori del territorio isolano e all’estero dagli ospiti dell’Isola d’Oro, venne scritta da Giacomo Zuberti per la musica di Attilio Gordini.


Ricordiamo anche la prima cantante che la propose al pubblico del tempo Elena Tognon.

Qualche anno fa è stata consacrata “canzone regina” del Festival con un voto plebiscitario da parte della gente. 


Non va dimenticato che è stata questa canzone a dare il via al festival della canzone gradese, una tradizione molto sentita anche oggi e che, con la festa religiosa del Perdón di Barbana, rappresenta uno dei due massimi appuntamenti annuali dalla Comunità isolana nello spirito di paese. 


La canzone Màmola è con Madonnina del Mare la beniamina anche degli isontini e friulani della Bassa che sono legati all'Isola d'Oro non solo per frequentazione turistica, ma anche per interesse culturale e passionale. 


 Anche Biagio Marin  scrisse una poesia toccante sulle mamole graisane descrivendole in maniera sublime:


la dedico a tutte le mamole di questo e di ogni altro mondo:


Tu son solo una mamola


Tu son solo una mamola graisana

che sa de sangue novo e marinasso,

ma t'ha un andà de vela in mar e un passo 

d'onda, che porta l'anema lontana.



E una boca tu ha che brusa i cuori


-un stiopeton in meso d'un campielo-

un rie che vien in cuor comò un cortelo,

fra i lampi e i sguissi dei to vogi mori.




Melongranao co' tanto sangue alegro,


da beve a sorsi soto 'l sol d'istae

fin che 'l sielo nel cuor no se fa negro

e se sprofonda ne l'imensitae.


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