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24 marzo, 2009

La centrale ad Alghe-Le Diatomee


Nuova tecnologia per la produzione in laguna di Venezia di energia elettrica ad emissioni zero.

La centrale ad alghe utilizzerà come combustibile le alghe unicellulari Diatomee  e sarà ad emissioni inquinanti zero.
Vediamo che fanno e che sono questi organismi unicellulari, le Diatomee:
Se non esistessero loro, non ci sarebbe vita negli oceani: eppure le diatomee non superano i due millimetri di lunghezza. 
Piccole ma indispensabili: l’ambiente marino come quello d’acqua dolce sono ricchi di questi piccoli microrganismi e le molecole organiche da essi prodotte finiscono nel “menù” dei pesci. 
In più, come ogni alga che si rispetti, le diatomee compiono la fotosintesi clorofilliana. All’interno dei loro particolari e sempre diversi gusci silicei sono racchiusi vari tipi di clorofilla, capaci di catturare raggi luminosi di differenti lunghezze d’onda: così riescono a produrre ossigeno sia a ridosso della superficie, dove la luce è diffusa, che a decine di metri di profondità, dove è quasi buio.

Le alghe - le stesse che si trovano in laguna - saranno coltivate in un'area ancora da individuare fra quelle dismesse a Marghera grande fra gli 8 e i 12 ettari.
La biomassa prodotta sarà essiccata e lavorata.
Se ne otterrà una miscela di idrogeno e monossido di carbonio che alimenterà una turbina per la produzione di energia.
Il gas di scarico della turbina (Co2), infine, sarà nuovamente immesso in circolo per alimentare le alghe che se ne nutrono. «Non c'è nessuna possibile contaminazione con il territorio circostante precisa la Solena Group, titolare del brevetto:
"Le alghe che utilizziamo sono le stesse che si trovano in laguna e il circuito dei nostri impianti è chiuso all'esterno".
L'unica cosa che facciamo è aumentare la concentrazione di alghe per metro cubo di un milione di volte rispetto a quanto avviene in natura»

Le alghe superano molte delle criticità delle energie rinnovabili attuali come l'eolico e o il fotovoltaico a cominciare dal fatto che consentono di produrre energia per 8.000 ore l'anno contro le 1.700 del solare».
Se il progetto della centrale a biomasse ricavate dalle alghe funzionerà verrà proposto  anche a Ravenna, Trieste e Capo d'Istria.

Notizia che ha del fantascientifico ma si poggia su basi ben certe con nuove tecnologie già comprovate.  
Speremo ben

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

"L'unica cosa che facciamo è aumentare la concentrazione di alghe per metro cubo di un milione di volte rispetto a quanto avviene in natura"

Ma questa alta concentrazione non sarà velenosa per i mitili??
ciao thor

Ennio Pasta ha detto...

No Thor, il bacino coinvolto è inserito in laguna non in mare e poi si tratta di poca cosa dal punto di vista estensivo, in ogni caso le Diatomee sono già presenti nell'ambiente e gli scarti di produzione saranno CO2 riutilizzato.
Ciao ennio