Una cosa è certa a Grado c'è una sensazione di deja-vu.
Sono stati presentati nel passato progetti intelligenti per lo sviluppo e quasi sempre bocciati(ma quando si fermerà sto sviluppo), che assomigliano ai progetti che presentano attualmente, ma qui da noi il concetto di accoglienza turistica si è arenato su un grande dosso di cemento, il massimo che abbiamo saputo offrire, come ospitalità, è stata l'invenzione"dei 'fitacamere"
- Dio, quanto li ho odiati gli ospiti estivi, mi obbligavano a dormire in soffitta, un caldo boia!-
C'e questo episodio nella storia di Grado tratto da ricerche di B. Scaramuzza (Update) un discorso di Biagio Marin che evidenzia bene "I Progeti" possibili e mancati a Grado:
A Gravo in futuro se stemo ai progeti,
varemo un paese de i più perfeti;
vignarà fato un mucio de spese:
.....
In là de i bagni, in prima vista,
vignarà fato granda una bisca;
e là de ‘l Squero, sigonda de i piani,
un angar vien fato per sento ìroplani!... Piero Canaro
Nel 1911 venne a Grado il Principe Hohenlohe accompagnato dal Capitano distrettuale Gasser per informare il podestà che la Società delle Ferrovie Meridionali austriache aveva l'intenzione di comprare l'isola di Gorgo per costruirvi un Casino di Gioco internazionale e di costruire anche, a Grado, un grande albergo, come aveva già fatto ad Abbazia.
Si sarebbe portata inoltre la ferrovia Cervignano-Belvedere fino alla testata del canale, costruendo naturalmente il terrapieno necessario che ora è la strada Mosconi.La Ferrovia Meridionale chiedeva al Comune un modesto contributo per la costruzione della strada ferroviaria da Belvedere al Canale di Grado.
Ma in quell'anno stesso era stata creata una Società per la navigazione lagunare con imbarcazioni a motore, per l'unico motoscafo di undici metri allora in possesso di detta società, il Luogotenente Hohenlohe si ebbe dal podestà un diniego.
Irritato, il Principe se ne andò con la sua biga-idrovolante. (vedo bene nel 1911 un principe in un idrovolante oppure con il tappeto magico)
La foto è d'epoca.
2 commenti:
Senza nulla togliere alle ricerche di Bruno Scaramuzza, questo episodio è stato preso ad esempio molti anni prima da Biagio Marin nel suo discorso commemorativo per l'ottantesimo anniversario della Azienda di Cura e Soggiorno (1972). Prendo spunto da ciò per esprimere i miei più vivi complimenti a Giovanni Gregori che ieri ha presentato il suo nuovo libro "Biagio Marin ai gradesi". Opera molto originale che presenta il grande poeta più dal punto di vista umano che artistico attravero le lettere che inviava ai suoi concittadini.
Considerato che io ero il più giovane dei presenti e che il numero era decisamente esiguo lascio al lettore trarre le giuste conclusioni.
Pippo1
Ho controllato è vero, l'episodio lo racconta Biagio Marin.
Troppa premura da parte mia, ma la sostanza non cambia.
Per quanto riguarda il libro di Giovanni Gregori, attendo di leggerlo per poter farmene un'idea.
Ps: C'ero anch'io, anche se non il più giovane purtroppo.
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