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18 ottobre, 2011
Le Oloturie-Cetrioli di Mare
Uno degli elementi più strani che trovo ognitanto attaccati ai pergolati di cozze è l'oluturia o cetriolo di mare.
Questa specie degli echinodermi (Holothuria poli) ha un corpo cilindrico allungato con varie protuberanze disposte irregolarmente più o meno sviluppate che terminano con una papilla.
Può raggiungere i 30 cm di lunghezza. La colorazione dorsale è scura: bruna, o bruno-rossiccio.
Si alimenta ingerendo enormi quantità di sabbia e fango dalle quali trae il nutrimento.
Questi animali, appartenenti alla stessa famiglia di stelle e ricci di mare, agiscono come vermi di terra, ossia strisciando sui fondali e consumando sulla via i sedimenti marini.
Il loro aspetto non è particolarmente attraente (somigliano a dei grandi vermi, respirano dall'ano e sono estremamente viscidi), ma da secoli sono utilizzati in Cina e nell'Estremo Oriente come cibo e rimedio naturale a vari malanni.
La tradizione orientale li vuole brasati in brodo di funghi ma anche più "al naturale", con una spruzzatina di limone.
Ricercatori neozelandesi hanno in progetto la coltivazione dei cetrioli di mare che potrebbe avere un ruolo fondamentale nella pulizia delle acque.
Chissà che, con il tempo, queste creature non arrivino a conquistare anche i nostri palati: i vantaggi - spiegano ancora i ricercatori - potrebbero essere molteplici, dalle loro presunte proprietà afrodisiache alla loro spendibilità come merce da esportare, per una volta, ai cinesi.
Piccolo appunto di colore locale da noi sono conosciuti anche e soprattutto come c..zi marini.
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1 commento:
Enio , forse tu ha catao un oltro modo de rotonda al salario.
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