Cerca nel blog

27 ottobre, 2012

Regata


A Grado sotto la Serenissima fino al Seicento, il diritto d'uso dei beni comunali (fondali lagunari, valli da pesca ecc.) si disputava per mezzo di una regata, che si svolgeva in mare, fino ai banchi della Muggia, (che allora era bacino di pesca e chiusa da argini) su gondole "dette anche 'barche bianche' lunghe circa 10 metri  "perchè si ungevano col sego onde fossero più veloci nell'andare ... e non si impegolavano mai".  

Servivano in pari tempo per le festività Pubbliche; si costruivano in Grado o negli squeri di Venezia ... 

L'ultima di queste barche bianche venne distrutta intorno al 1880 (vedi Caprin).

Più tardi, verso il diciassettesimo secolo, il diritto di pescare tanto nelle acque di fuori che in laguna, si scommetteva al gioco della sorte. ( di solito si trattava del gioco della morra che si teneva all' inizio della stagione nel casone dei "biviacqua" per intendersi "al cason de Vitige")

Cosi si è continuato a fare fino a qualche anno fa quando c'era ancora qualcuno che usava la Laguna professionalmente, ma una canzone ancora oggi ben nota tra i pescatori ricorda l'antica gara.

La Regata

De regata se veno impignao
E de bando no cagia a suah!
Forza in pope! Quel remo a premando,
Che a stagando la resta de qua:
Si a sta gondola in banda a subiando
Za j passeno de duta briva!
Oeh! 'l porcuzzo ne meta de 'mpegno
Pope e prova per fahjla tignih!
Ala! primi a tocah 'ndeno 'l segno
Per la megio seragia 'nçernih!


Val pena notare che Menego Picolo (Domenico Marchesini) usa un dialetto gradese delle origini con termini non più consueti e con l' uso dell' H finale che vale come accento.
A me piace sottolineare lo "Stagare e Premare" termini ormai dimenticati ma importantissimi nell' uso della "batela":
a premando: premendo; movimento del remo per far avanzare la barca; 
a stagando: remo immobile o all'indietro per arrestarne la corsa. 
Nel regolare la rotta, a premando, la barca si dirige a sinistra, a stagando invece verso destra



Share/Bookmark

3 commenti:

peroni cristiano ha detto...

gradovoga ha portato a grado una gondola,ora si trova in fase di restauro..ma ci son state già le prime critiche che vogliamo scimmiottare i veneziani...se ...chi apre la bocca sapesse un briciolo di storia , eviterebbe di dir....cattiverie...

Elkenia ha detto...

PRECISAZIONE:
con questo commento vorrei riportare all'autore del post quanto la mia esperienza nel campo della voga veneta e della passione per le tradizioni veneziane mi ha dato sapere. Le informazioni che seguono sono frutto di racconti di "veci pope" e "squerarioli". Quelle che seguono non vogliono assolutamente parole di polemica ma solo la mia personale verità.

Il fatto che "premando" o "staindo-stagando" tradotte vogliano dire rispettivamente "premendo" e "restando", è solo una incredibile casualità. I due termini derivano da indicazioni di manovrà che il prodiere delle antiche "peate" che trasportavano il fieno alle prigioni della Repubblica Veneta dov'erano ubicate le stalle, dava al timoniere. Entrando in Rio de la paja, sulla destra c'erano le stalle. Il prodiere gridava al timoniere "và alle stalle", "staissi". Nel caso in cui volesse dirgli di andare a sinistra gli gridava "và ai premi",il podio che si erigeva in mezzo alle colonne di Marco e Todaro dove avvenivano appunto effettuate le premiazioni per i motivi più disparati...oltre che tagliare la testa ai malviventi che si erano guadagnati la condanna alla ghiglliottina.

A proposito di questo podio, una curiosità. Il modo di dire "te fasso veder mi che ora che ze" per minacciare di morte qualcuno, deriva dalla posizione che il ghigliottinando assumeva rispetto a Piazzetta San Marco. Inginocchiato con la testa costretta nel giogo dell'infernale macchina, l'unica cosa che poteva vedere era la Torre dell'orologio...

Grazie comunque per le preziose informazioni del suo post.

massimo veronese

Ennio Pasta ha detto...

Grazie Massimo per le notizie storiche che arricchiscono il mio post e puntano nella stessa tua direzione, non dimenticare le nostre radici e la nostra storia.
Una cosa ti chiedo se possibile, esiste un libro di queste particolarità veneziane consultabile?
SE si puoi indicarmelo?