Cerca nel blog

16 dicembre, 2012

La Quabita - Cantilena

La storia della gente di Grado di scritto ha ben poco e tutto si tramandava oralmente, così in generale per rendere più efficaci racconti di fatti che dovevano fare un lungo percorso nel tempo e passare da generazione in generazione li si condiva di mistero e di complesse liturgie mistiche.

Vediamo le fasi di un rito propiziatorio un po desueto e pochissimo conosciuto: La Quabita

In questi tempi moderni dove le previsioni del tempo hanno assunto un significato sproporzionato alle vere necessità di ognuno di noi,  siamo bombardati notte e giorno da previsioni in tutte le salse e condimenti al punto tale che sono le donne alle volte a farle;
un tempo tutto era demandato all'esperienza e alle conoscenze dei vecchi saggi che mescolavano, con grande maestria e  ritualità,  realtà a misticismo.

Ma alle volte, nonostante la grande perizia che poggiava su conoscenze sperimentate dal tempo, c'erano dei fenomeni atmosferici molto temuti dai pescatori contro i quali si usavano degli espedienti che potevano essere considerati dei veri e propri riti in cui religiosità e magia erano fuse insieme. 

Uno di questi è chiamato la Quabita ( una traduzione possibile del termine è:  cantilena) e i pescatori lo usavano contro temporali minacciosi, trombe marine, ma soprattutto contro "le saete"  per la salvezza di tutti coloro che erano in mare.

Il rito veniva compiuto da un vecchio pescatore che disegnava sulla sabbia il Gropo de S.Simon in riva al mare poi, voltando il capo all'indietro, colpiva con un coltello il centro di questo disegno, nel mentre pronunciava:
S.Barbara e S.Simon deliberene de sto lampo e de sto ton e de sta saeta, S.Barbara benedeta.

Non era mai solo sulla riva, c'erano con lui altre persone che pregavano e cercavano di
rispondere alle sue preghiere, quando non ne erano capaci si limitavano
a dire: 
Anche questo come quelo .
Me par de vighili, e funzionava! 
Share/Bookmark

4 commenti:

Anonimo ha detto...

il tuo avo non ti ha detto dove ATTILA ha nascosto l'oro di Grado

Ennio Pasta ha detto...

Ze una vecia storia che me è desmentegao su un tunnel scavao che al portarave drito 'ndola che gera la zecca romana. catagia quela catao al tesoro.

sciacca ha detto...

avete utilizzato un mio dipinto con i due marinai,manipolato nei colri e con un timbro non mio ,questo dipinto lo dovete rimuovere dal vostro sito ,poichè non è legale fare questo,grazie

Ennio Pasta ha detto...

mi dispiace che le dia fastidio, non c'è nessun intento di appropriarmi di cose non mie, mi piaceva il quadro e l' ho modificato per adattarlo al testo, ma va bene l' ho accontentata, l' ho tolto.