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14 luglio, 2013

Il Lavoro, una punizione divina

Tempi di crisi, i posti di lavoro drammaticamente si riducono, continue immagini di imprese che chiudono, operai in strada con problemi catastrofici per il futuro.

Ma analizziamo questa mania tutta occidentale del lavoro a tutti i costi, insomma da dove parte questa idea che si debba lavorare per forza, tutti i popoli cosiddetti retrogradi lavorano lo stretto necessario per il sostentamento e nulla più.

Da dove parte l' input iniziale?  Vediamo la Bibbia:


Il lavoro fu inventato quale castigo al tempo in cui i nostri progenitori furono cacciati dal camping di nudisti per aver raccolto frutta fuori stagione. 
Il padrone del camping s’incazzò come un serpente e punì la discendenza di quei due sventurati con le alluvioni, i terremoti e le brutte malattie. 

Poi, quando gli eredi dei due sciagurati nudisti cominciarono a prendere delle contromisure, furono inviati in missione sulla Terra i filosofi. 
Il Diluvio giunse quando arrivarono i politici e i sindacalisti.

A Grado  mandò, in aggiunta al resto,  l’acqua alta e (ma questo l' ho saputo solo di recente) l' invidia.

Dal che si può serenamente dedurre che il lavoro è una punizione, dunque perchè accanirsi tanto per trovarlo?

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1 commento:

Anonimo ha detto...

fa caldo, è tempo di scazzi e non di cose serie solo così giustifico questo post irriguardoso dei problemi degli altri