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06 novembre, 2013

Il Gregge


Ci si può immaginare che oggigiorno tutti noi formiamo un gregge, vediamone la composizione.

Il gregge si articola in  varie tipologie:
di pecore scaltre che guidano la comitiva  sgomitando per guadagnarsi le posizioni di testa, di pecore tranquille e disponibili che seguono senza zizzanie e di pecore svogliate che si aggregano saltuariamente alle altre e quando lo fanno di solito stanno in coda. 

In mezzo a tutte queste, le uniche che non hanno ragione di esistere, o quanto meno di esser là, sono le pecore che belano recriminazioni verso i padroni pretendendo di parlare per tutti. 

Le scaltre in testa al gregge si voltano ad osservarle e scuotono la testa, le pacifiche non lo danno a vedere ma ne sono sovente infastidite e talvolta spaventate, le svogliate se ne disinteressano. 
Tutti, pecore e padroni, sono convinti che non dovrebbero star là a belare disturbando l’armonia del coro ma tutto sommato le sopportano, per curiosità più che altro.

Tutti sanno che i padroni erano pecore prima di esser padroni ed alcuni ricordano e raccontano di aver addirittura conosciuto pecore divenute poi padroni. 
Ad alcune capita davvero e conviene star loro accanto nel gregge, man mano che si avvicinano alla testa del gruppo.

Alcuni raccontano addirittura di pecore belanti divenute poi padroni ed insinua che talvolta possa convenire stare accanto persino a loro.

Le più scaltre sono indaffarate nell’approfittare dei diritti che i padroni concedono loro.

Talune ingrassano notevolmente tanto da arrivare ad assomigliare in alcuni tratti ai padroni stessi.

La maggior parte se la passa comunque benino ed arriva alla macellazione con una certa aria soddisfatta per il tempo trascorso. 

Altre, ma sono una minoranza, non vivono altrettanto bene. 

Non seguono il gregge quando suona la sirena. 
Per malavoglia o disattenzione non si presentano alla stalla ogni mattina alle otto e di conseguenza non godono del rancio quotidiano, settimanale o mensile che tutte le altre invece arraffano leste e cominciano subito a barattare tra loro con massima gioia dei padroni che su ogni baratto trattengono una dovuta provvigione.

A parte, mascherati da pecore, ci sono i lupi. 
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