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21 novembre, 2013

Vie di Grado

Capita a volte di trovarsi in viuzze poco praticate e ti scappa lo sguardo sul loro nome, 
è successo per caso, Via Gramaticopulo.

La stranezza della dedica ad un personaggio con un cognome poco comune a Grado e apparentemente avulso alla storia paesana che conosco mi ha incuriosito e spinto a cercarne l'origine.

Sorpreso scopro una parte di storia locale quasi dimenticata della 1^ guerra mondiale:

Gli aviatori a Grado, la loro gioventù e l'inesauribile fiducia i se stessi, la simpatia, il loro farsi voler bene dalla popolazione civile così provata dalla guerra e disorientata dai cambiamenti di fronte, il loro ardimento (già volare con quei catorci di legno e tela era ardimentoso) insomma il meglio della gioventù italiana continuamente in missione di guerra.

La via Gramaticopulo, una viuzza nei pressi del Castelletto è stata dedicata ad uno di questi aviatori ardimentosi.

Ernesto Gramaticopulo di Capodistria, volontario dell'Esercito Italiano con base a Grado fu abbattuto nel giugno del 1917 nel cielo della sua città Capodistria, dalla difesa contraerea.

Il fatto che fosse di origini Capodistriane indica che scelse di combattere con l' Italia contro la patria originaria l' Austria, uno dei tanti che in quegli anni difficili si trovarono a dover fare scelte sanguinose tra Patria e ideali, non un eroe ma figlio del suo tempo che pagò con la vita il suo voler essere italiano.


Il suo sacrificio è stato ricordato con la dedica di questa via vicino al suo mare. 

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Ennio, ti ringrazio per aver ricordato in Sussurri l’eroe Gramaticopulo, medaglia d’argento al valore militare morto per un Italia ad divenire. Quello che mi rattrista di questo personaggio, quasi sconosciuto a Grado, e che non solo è stato ricordato con una stradina in Borgo de Fora, ma anche con una targa, in prossimità del porto, che riporta un imperdonabile errore di ortografia. Viene scolpito sul marmo al posto di esanime “esamine” e questo a testimonianza non solo dell’ignoranza dell’incisore, ma anche e soprattutto dell’incuria del Suo ricordo da parte di tutte le amministrazioni che si sono succedute fino ad oggi. Spero che in ricorrenza dell’anniversario della Grande Guerra qualcuno si ricordi di questo e faccia ammenda. Chi muore per la Patria non può avere un simile trattamento.