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31 ottobre, 2015

Sebastiano Tognon Arciprete di Grado


Don Sebastiano Tognonparroco di Grado dal 1913 alla sua morte nel 1956, Graisan, primo e unico autentico figlio di popolo, Monsignore della Curia Gradese, rischiò seriamente di vedersi rifiutare come parroco da Grado, perchè il Comune nel 1909 investito dal Vescovo di Gorizia dell'esercizio del diritto di scelta tra due candidati (Ius Patronatus), optò per il candidato friulano.

La curia rifiutò e nacque una brutta storia di denunce che sembra gossip dei nostri giorni con partigiani di una parte e dell'altra e che finì appena nel 1913 con l'accettazione del Consiglio Comunale di allora. 
Ma che diritto ha esercitato il Consiglio Comunale del tempo?

Anticamente avveniva che le popolazioni dei comuni erano investite dell’autorità di scelta (Ius Patronatus) – che si esprimeva attraverso i capi-famiglia – sul parroco che la Chiesa designava.

 L’ordinario diocesano, vale a dire il Vescovo o l’Arcivescovo, allorquando si rendeva vacante una parrocchia, indiva un concorso fra i sacerdoti della diocesi e tra i candidati sceglieva quelli che riteneva idonei e presentava quindi la lista di essi al comitato dei Capi-famiglia che decideva sul nominativo di gradimento. 
Il privilegio veniva trasferito a Grado nel 1864 dai capi-famiglia al Consiglio Comunale.
Fu Francesco Giuseppe a decretare la cosa e a darne diretta notizia al podestà di quel tempo Nicolò Corbatto.

Don Sebastiano Tognon nella sua lunga vita dimostrò con i fatti di essere un buon prete e uomo di valore, un episodio per tutti:
rifiutò di consegnare il tesoro del Duomo di Grado al Re Vittorio Emanuele in visita a Grado da vincitore della prima guerra mondiale e per questo fu incarcerato ma il tesoro fu salvo dal Savoia predatore. 

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30 ottobre, 2015

Studio Dentistico



Non sono abituato così. Cazzo, no non che non sono abituato. E mi sono abituato a tutto, in tanti anni di questa vita. Ne ho ingoiati, di rospi. 

Però a questo, no, non sono abituato. Cinquanta minuti. 
Cinquanta stracazzo di minuti che quel dottore mi ha fatto aspettare, eppure avevo l' appuntamento. 
In sala d’attesa, seduto su una poltroncina che sarà anche un mobile di design, ma è scomoda da asfaltarti le chiappe.
 La segretaria nell’atrio continua a battere su una tastiera del pc che pare foderata di ovatta, e di tanto in tanto bisbiglia una risposta a chiamate così silenziose che devono telefonare solo fantasmi, in quello studio.
Ci ho provato a chiedere quando sarei stato visitato.

«Il Dottore è in visita, la farà entrare appena sarà possibile.» è stata la risposta della Vestale dai Tasti Ovattati, e nel contempo mi da uno sguardo così gelido da farmi risuonare nella testa, riaffiorato da chissà dove, un “e più non dimandare”, orecchiato  ai tempi della scuola, quando la  professoressa di Italiano mi diceva che ero un teppista e non avrei combinato nulla nella vita.

Così  sono seduto in "spissigo de cariega", su quella cazzo di sedia scomoda, e strapazzo l' IPhone fingendo di leggere documenti che invece apro, sfoglio e richiudo senza neppure guardare, perché la coda dell’occhio è lì, fissa sulla porta di legno massiccio che resta ostinatamente chiusa.

Trrrackk. Si apre, all’improvviso, con un lugubre suono di catenaccio da porta dell’Inferno.

«Il signor nonsocometichiami? Entri!» dice, ma in verità ordina, il Dottore accompagnato da una vestale in camice violaceo.
Mi fissa, come se stesse guardando un curioso esemplare di lombrico sotto il vetrino, con gli occhi slavati di chi considera tutti lombrichi, e l’universo un vetrino da laboratorio poco interessante.
E comincio a tremare!

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29 ottobre, 2015

Al Cagarottolo



Drio del Mercao là de l' Acquedoto e al Lavatoio c' era il nostro parco giochi...

"In quela volta in duta Gravo vecia no gera nianche un cesso, alora cò se doveva fa i propri bisogni ogni famegia la veva un segio in casa.
Co te scampeva, zo a core in segio e cò i gera pini ne tocheva 'ndà soto al reparo che i veva costruio un grando "cagarottolo" 'ndola se ghiteva la sangola.

Dute la matine gera la fila de femene che passeva per Piassa co i sigi in testa per no fasse veghe che che le veva drento...
Dopo, solo dopo i ha fato i cessi per Gravo..."

Così racconta Massi "tachelo" Cicogna nel suo "Le gno do scale",
aggiungo io che noi ragazzi dell' epoca molto poeticamente per  ironizzare sugli odori che si sentivano provenire da quel posto l' avevamo denominato "La Villa dei Profumi".

Ecco il  Cagarottolo o "Villa dei Profumi è l'area che, concessa a quel tempo alla Curia per costruire un albergo/casa di riposo per anziani per fare e stare nel sociale l'albergo Stella Maris ( Pio Sovegno) di proprietà della Curia Goriziana, è stato ceduta tempo fa ed il progetto del  nuovo stabile stravolgerà, con un cazzotto sul naso di 27 mt di altezza,  la nostra Sky-Line.
Quindici persone che vi lavoravano sono andate  a spasso. 

Il prossimo passo del rilancio turistico a Grado sarà quello di trasformare i gradesi in ospiti in modo da poterli contare nelle statistiche annuali come presenze temporanee.

E' una lunga storia di donazioni per favorire il prossimo la nostra a Grado.
Ma comunque se non altro come unica soddisfazione possiamo dire che è un posto di merda.

A Gravo semo buni, ne piase giutà la zente.
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28 ottobre, 2015

Ospiti Prestigiosi



L' unico segno tangibile rimasto della storica visita di Napoleone a Grado , è la firma autografa che l' Imperatore ha posto sul " Libro degli Onorevoli Ospiti della Spiaggia di Grado ".

A fianco di tanto pregiato autografo, l' allora Presidente del "Comitato Bagni e cure e ambulanze" Professor Alessandro Gradenigo, ha posto questa annotazione:

" Oggi abbiamo avuto l' onore di far fare una sabbiatura all' Illustre Cittadino Generale Napoleone Bonaparte.   Si ebbe qualche perplessità in proposito, data la stagione non propriamente adeguata, ma, a sì tanto Generale, chi mai può dir di no! "

Correva l' anno 1797 ed era il 13 dicembre "Festa della Madonna dell' Inverno"...una giornata fredda ed rigida.
E fredda e rigida, dopo quella sabbiatura, rimase la "mano capricciosa" dell' Imperatore Bonaparte per il resto dei suoi giorni.

Cussì de quela volta, su i quadri e anche su i libri de scuola, se veghe Napolion cò la man persa su'l peto o drento de'l capoto!

Eco che che vol dì fa una sabiatura che, se fata in timpi giusti la ze de grando giovamento, fora stagion la pol esse fastidiosa, e mundi!

Duto questo bisogna 'vertì che no ze storia certa!




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26 ottobre, 2015

Cambiamento Blogger


Dopo anni e anni di blogger tetro e solitario tutto teso a rendere note le vicende passate e future del paesello ho deciso di uscire dal loculo in cui mi sono auto installato per tentare un’ operazione di lifting del sito e per stare al passo con i tempi vista l' accelerazione editoriale effettuata da altri competitors sul WEB nostrano.

Per fare ciò mi sono organizzato una tavola rotonda con 5 specchi orientati in modo che riflettano la mia immagine verso di me seduto ovviamente a capotavola.

Inizio discussione, per brevità io assumerò il ruolo di  Semi-Direttore editoriale (SD.E.)

1 specchio: ci dica quali nuove idee ha per il rilancio del sito?

SDE: vorrei ripartire da un foodblog

2 specchio: che cosa?

SDE. Un blog di cucina, di ricette, vanno forte le ricette sapete? trilioni di signore e signorine non sapendo cosa cucinare per i loro familiari vanno su Google e digitando “boreto alla graisana” zac trovano in cima ai risultati le istruzioni per..

3 specchio: ma che dice SDE, lei, il nostro blogger pardon, non sa neanche da che parte sta il manico della padella nè cucinarsi due uova senza bruciarla la padella, quali ricette vuole scrivere. Siamo seri via..

SDE. ok, ok niente foodblog allora facciamo un fashionblog!

4 specchio: ma è impazzito

SDE: ma no, pensate una puntina di lifestyle, incursioni nel new-design, nei gadget, Istagram cose così.

5 specchio: ma signor SDE ma Lei, oppss mi scusi, il nostro blogger non sa nemmeno rattopparsi i calzini bucati, ed è pur sempre un poveretto che porta felpe dei cinesi e braghe prese ai saldi, ma che fashion e fashion.

SDE: Allora facciamo un bel family blogger con istruzioni, dritte e altre stupidaggini per mamme e papà disperati che non sanno più cosa fare per fermare i loro bambini feroci, porta bene e pensate al marketing, advertising,  e via con i soldoni…

1 specchio: ma va là non scherziamo che ne sa lei di bambini feroci che i suoi sono tutti buoni.

SDE: allora propongo di scrivere alla cazzo di cane, come viene viene.

2 specchio: finalmente un’ idea come Dio comanda
3 specchio: un’ idea anticonformista.
4 specchio: pura avanguardia
5 specchio: non sarà troppo anche per il pubblico più smaliziato.
1 specchio: pubblico? quale pubblico a noi basta che il nostro SDE o blogger scriva.

Riassumendo, la nuova linea editoriale del Blog, decisa a stragrande maggioranza,
sarà scrivere alla cazzo di cane.


Sapevatelo.

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25 ottobre, 2015

Parole e silenzio





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24 ottobre, 2015

Le Fascion Blogger




Premetto che ciò scrivo non è per criticare, ma solo per invidia.

Io mi compro i vestiti esclusivamente nelle ceste dell' ipercoop.
Quella roba con le cuciture storte, i gins con le cerniere invece dei bottoni, le cinture el ciarro, le magliette in cotone cinese, le camicie di nailon, le mutande prezzo amico e logo col pollice alzato, e tutte quelle cose che solitamente la gente guarda e pensa "ma cu casso compra 'sta roba?"
Si, son poprio  io.

Ma comunque.

Esiste, e l' ho scoperto da poco, questo fenomeno delle fascion blogger.
che è solitamente una che si cambia settanta-settantuno volte al giorno, e ce lo fa sapere facendosi le foto davanti allo specchio della sua stanzetta.
Un delirio di selfie con le cose più strane addosso.

La cosa può sembrare una scemenza, però non lo è,  perchè lei spera che magari tu vedi la sua foto su feisbuk e pensi :

"Ma varda va de moda la cotola a puà sotto al gilè fosforescente che tu devi mete per gambià la roda, 'desso vago  dalongo  a comprameli cussì me vesto anche me cussì."!

La fascion blogger consiglia sempre di scavare nei mercatini vintage, perchè è lì che si trova un sacco di roba cool.
Roba cool significa roba che non metteresti neanche a carnevale, ma se te lo dice una fascion blogger allora stai sicuro che è roba di moda, vai sereno, non ti tireranno le pietre addosso.

La cosa drammatica è che una volta ai  mercatini dell' usato ci andavano solo i morti di fame, mentre oggi ci va tutta sta gente cool, che praticamente si ricompra le cose che magari ha buttato un anno prima nei cassonetti dei panni usati.


Ma vuoi mettere, oggi è Cool!


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23 ottobre, 2015

Case co 'l sabbion e le sabbiature co 'l cemento?





La sabbia per le cure...ed il cemento per le case...
e se fessemo le case co 'l sabbion e le sabbiature co 'l cemento?
ne vegaravemo de le bele!


Molti si  divertono a sparlare di Grado, dei suoi servizi e soprattutto accusandoci di vivere nel e del passato.

Vediamo allora, giusto per fare un piccolo confronto non impegnativo, cos' era Grado quando lo sciacallaggio edilizio non era ancora selvaggio:

Grado era orientata al servizio turistico, con i suoi caffè e i locali da ballo offriva all'ospite il prosieguo della giornata in spiaggia creando centri di aggregazione culturale nei caffè all'aperto e balli serali e pomeridiani, fulcro della mondanità, sino alla fine degli anni ottanta.

Nella fase serale un ruolo fondamentale lo avevano i giovani bagnini dell' Azienda che la sera, ripuliti e rimessi a nuovo, forti della conoscenza del tedesco con grandi camminate per il viale cercavano prede diventando, inconsapevolmente, offerta turistica.

Quanti amori nati o infranti, quanti tradimenti consumati nelle romantiche notti gradesi, ognuno di noi a casa ha ricordi di famiglia di questo tipo.

Il Gran Cafè Riviera, Settimo Cielo, la Taverna Municipale, La Terrazza Astoria, e ancora l'Isola d'Oro,  il Sans-Souci.
Grandi Locali di pura vocazione turistica.
Per i giovani turisti c' era il Campeggio del Parco delle Rose, frequentatissimo e sempre al limite della capacità.

Poi le discoteche e il diverso gusto di godere il soggiorno cambiarono  perchè cambiò l' ospite che da turistico diventò residenziale e tutto finì in un fiorire di telefonate di  protesta per il disagio del rumore  e rotture di conagi continue.

Se potessi scegliere ritornerei subito a quei tempi.

Nella foto un gruppo di giovani gradesi con in primo piano Nino Codraro (Maestro di Nuoto) il Principe delle notti , affermato Latin-Lover.  

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22 ottobre, 2015

Addio con botto!



Il nostro Gigi dell' omonimo bar ( http://graisani.blogspot.it/2015/10/da-gigi-chiude.html) messo sotto pressione da una serie di sguardi storti e mute manifestazioni di dissenso ma in fondo commosso dalle manifestazioni di amicizia (postuma) e dal grande dispiacere provocato con la preventivata chiusura  alla popolazione  pensionistica gradese:

   ha deciso unilateralmente di:

promuovere una festa di chiusura dell' esercizio che si consumerà domani sera 23 ottobre dalle 18 a finitura prodotti.
 Tutti i puri di cuore sono invitati, vietate le borsette di nailon, tutto va consumato in loco

MENU'

Ribolla con castagne arrosto

Torcolato Maculan con cantuccini

Vi aspetta!



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21 ottobre, 2015

Tecnologia GPS per la venericoltura


E' bello mostrare con orgoglio le iniziative volte allo sviluppo tecnologico nel nostro settore portate avanti dal gruppo dirigente della Cooperativa con cui lavoro.
Dispiace un po che siano sempre e solamente promosse in quel di Marano e non Grado, ma è così!

LA TECNOLOGIA GPS IMPIEGATA PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL'USO DELLE RISORSE NELLA LAGUNA DI MARANO.
IL 26 OTTOBRE VIENE PRESENTATO IL PROGETTO FEP 2007/2013 REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA - MISURA 3.5 - PROGETTI PILOTA CON BENEFICIARIO  -  ALMAR SOC. COOP. AGRICOLA ARL.

Lunedì 26 ottobre 2015 con inizio alle ore 11:00 presso il Parco Scientifico e Tecnologico "Luigi Danieli" in via Linussio 51 a Udine è in programma la presentazione dei risultati del progetto "Crtl+Capa Automated" realizzato nell'ambito dei F.E.P.- 2007/2013 (Fondo Europeo per la Pesca) Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Misura 3.5 Progetti Pilota.
L'iniziativa viene promossa da Almar società cooperativa agricola operante nel settore dell'allevamento dei molluschi con sede a Marano Lagunare e Dermap srl con sede nel medesimo Parco scientifico di Udine.

La Venericoltura in Laguna di Marano e Grado, iniziata nel 1986 con modalità specifiche, codificate e riconosciute come Modello Marano, ha sviluppato il controllo delle operazioni di semina e di raccolta delle vongole veraci coltivate in concessioni lagunari con un precedente progetto denominato CTRL+CAPA. 
Il progetto ha realizzato un sofisticato sistema GPS con un alto grado di definizione ed inoltre ha raggiunto dei primi importanti obiettivi nell'ambito dell'automazione della gestione delle attività di coltivazione della laguna. 
Per la prima volta si è in grado di disporre di dati definiti e certi sulle aree raccolte vs le aree da raccogliere ma non era possibile intervenire in modo automatico ed istantaneo sulle correzioni delle rotte.
Il  progetto CTRL+CAPA Automated che viene presentato è centrato:
- sulla necessità di dotare l’imbarcazione di un apparato propulsivo interagente in grado di compensare e correggere in maniera efficace gli effetti del vento e delle correnti di marea.
- sulla necessità di collegare l’apparato di movimento al sistema GPS in grado di guidare la posizione dell’imbarcazione e correggere, all’istante, gli errori di linearità durante la fase di raccolta, assicurando la massima resa con il minor tragitto e soprattutto senza avere la necessità di ritornare sui luoghi dove è già avvenuta la raccolta.
Le problematiche della raccolta delle vongole allevate risultano essere una questione cogente e di estremo interesse collettivo in quanto coinvolge tutti gli operatori (Imprese di pesca, Cooperative, Consorzi…) che hanno investito e credono in questo modello di sviluppo sostenibile di uso delle risorse.





























Nella foto due imbarcazioni specializzate per la venericoltura  (vongole veraci)

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20 ottobre, 2015

Ricordi e Cambiamento


E' capitato per caso. 

Mentre spostavo uno scatolone mi ritrovo in mano un libro, una foto. 

Tu lo guardi, un po’ perplesso, e sinceramente stupito. 
Ricordo, ricordo perfettamente quando è stata scattata la foto, ho preso il libro, ho comprato quell’affare lì. 
Ma ora che te lo ritrovi fra le mani, pur sapendo che è tuo, l’oggetto, lo osservi come se non lo fosse, e non lo potesse mai essere stato: sembra una roba d’altri lasciata da chissà chi, un visitatore sconosciuto. 
Qualcuno che era estraneo e certo era altro da te, faceva cose che tu non faresti oggi, e ti pare persino impossibile aver mai fatto, pensava cose che non penseresti ora, e ti sembra curioso e bizzarro aver pensato. 
Perché questa idea che abbiamo una vita sola e la memoria è il solo collante delle nostre esistenze non è vera; ne abbiamo tante, di vite, che si aprono e si chiudono continuamente, e noi ogni volta ricominciamo da capo
Facciamo la muta, come i serpenti: ogni tot anni, senza neppure accorgercene, perché è naturale. Dimentichiamo un po’ di noi per continuare a vivere e inventarci diversi ogni volta, ogni stagione. 

E quando ci torna in mano una traccia di quello che eravamo e non siamo più, è come se ci trovassimo di fronte all’improvviso reperti di antiche civiltà di cui tutti hanno perso memoria, persino noi che le abbiamo vissute. 
Perché vivere è anche questo, cambiare, farsi scorrere addosso le cose come le gocce di pioggia sugli impermeabili: diventare estranei a noi stessi, a quello che eravamo, per stare bene con quello che siamo diventati.

E domani? Domani chissà.

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19 ottobre, 2015

Associazione "Tola e Gesso de Presa"



Sono maturi i tempi per qualche acqua alta, lo scirocco incombe anche se, finora,  il peggio ci è stato risparmiato.

Non c'è nulla da ridere per chi subisce gli effetti dell' acqua alta.
Il fenomeno è ben noto a Grado e affrontato normalmente senza tragedie, ma in questo mondo moderno dove siamo informati di tutto per tempo veniamo sempre colti di sorpresa e allora cori di proteste, allusioni e carenze addebitate ai politici di turno.

Per rimediare si sono fatte tante ipotesi e qualcuna è in corso d' opera con Iris-Acqua.


Tra le tante  una - più simpatica di altre - propone  una nuova Associazione Culturale.
"Viste le ultime vicende sull'acqua alta mi sono reso conto che a Grado è urgente la nascita di una nuova associazione culturale. 
Ho deciso di farmi promotore e fondare questo indispensabile crogiolo di cultura e tradizioni gradesi.  
Il nome è gia deciso "TOLA E GESSO DE PRESA".  
Scopo di questa nuova creatura non sarà quello di disquisire se la graisanità esiste o non esiste, se è questione genetica o di pensiero, ma di insegnare, a residenti e non, l'uso della tavola e del gesso da presa (per i più benestanti il silicone) per contrastare il fenomeno dell'acqua alta. 
Sistema collaudato da centinaia di anni ma caduto purtroppo in disuso perchè i custodi della cultura gradese erano troppo impegnati a parlarsi addosso e stabilire se nel boreto de bisato ci va o non ci va l'aceto.  
Chi fosse interessato a partecipare al prossimo corso sull'utilizzo dei complicatissimi strumenti sopra citati può chiedere informazioni sul sito Sussurri delle Cube."
Io aggiungerei anche un corso per impermeabilizzare le pareti e sigillare i tombini per evitare l'acqua di sutura, ma mi rendo conto che stiamo parlando della fase successiva o di specializzazione. 
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18 ottobre, 2015

Da Gigi, chiude


Quando la notizia è circolata in paese, il mese scorso, l’intera comunità ne è rimasta fortemente scossa:

DA Gigi, lo storico bar ex Masè, passa ad altri. 

Ci sono poche cose che destabilizzano la vita di un pensionato gradese, e la chiusura dell’osteria dove va a bersi, a qualsiasi ora del giorno, al bicer di bianco o de nero , è una di quelle. 

Restano, per fortuna, da guardare i cantieri aperti e disseminati per tutto il paese. ( stiamo aspettando le rotonde) 

Ma senza potersi poi confortare con un bicchierino da Gigi, persino il loro fascino viene compromesso.

Per scongiurare l’evento i vecchietti di Grado hanno tentato ogni strada. La prima è stata la moral suasion. 

Una delegazione di pensionati, capeggiata dall’ottantenne Viti, Vice Sindaco de Palù, si è recata da Gigi in missione. 
La mano sul cuore, Viti ha sfoderato tutte le armi della retorica conosciute, ricordando non solo la comune ed ormai lontana gioventù, in cui lui e Gigi saltavano per i fossi di una Grado ancora bucolica, ma anche e soprattutto l’immenso investimento avvenuto negli ultimi anni da parte di tutti gli abitanti del paese in calici di dubbio prosecco e spritz annacquati.

Il rapporto fra Gigi ed i suoi clienti è stato forte, quasi fossero una famiglia.
E’ stato un discorso commovente, che ha usato tutti gli artifici della retorica antica e moderna, e Viti si era erto nel mezzo del coro greco di vecchietti annuenti come un Menenio Agrippa redivivo. 
Ma non c’è stato nulla da fare. Gigi ha scosso il capo e commentato:             «Son vecio

Di fronte a questa innegabile argomentazione cronologica, tutti gli artefici retorici sono andati a farsi benedire.


Un Bar storico  che chiude! 
Non è questione di soldi, è un problema di difesa della civiltà occidentale. 
C’è il serio rischio che torme di pensionati non abbiano più il loro porto sicuro dove passare le giornate, per tacere della terribile e nefasta eventualità che  i bianchetti vengano sostituiti con chissà che intruglio.

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17 ottobre, 2015

Le Chiese Gradesi-->Storia

Una pregevole pubblicazione, un pieghevole a rapida consultazione edito dalla Parrocchia di Grado per agevolare il pubblico ed i fedeli interessati alla storia delle Basiliche Gradesi.

Il testo e l' impaginazione sono opera dello storico Ezio Marocco con la collaborazione per le fotografie di Nico Gaddi.

La brochure si trova in Basilica sino ad esaurimento.



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16 ottobre, 2015

Il mese preferito: Ottobre



Ottobre è il mio mese, per varie ragioni, le più importanti la nascita di mia figlia ( a proposito è proprio oggi, auguri Giorgia) e della mia nipotina Alice, ma anche:

Perché è il mese in cui tutto è incerto.    
Perché è l’anello più debole nella catena del tempo e delle stagioni, il passo zoppicante, il tratto di penna più incerto; e come tutti gli anelli deboli alle catene, è quello che lascia intravvedere l’imprevista possibilità della fuga e del ritorno.

Perché si lascia scoprire di soppiatto, come un frusciare d’ali che non t’aspetti, che senti salire lentamente ed è come un lentissimo tuffo nel battito del sangue.

E' il mese che alle cinque del pomeriggio guardi il cielo e il cielo ha un colore che appassisce. 

Perché ha il sapore dello disfarsi e dello svanire. 
Ma contiene in sé una  promessa, che rimarrà nascosta per altri mesi, e che sarà un rimpianto. 
Perché è il tempo dei progetti e dei ripensamenti, il tempo del futuro semplice e del passato remoto.

Perché è il gesto che socchiude, senza coraggio, non abbastanza sfacciato da sembrare definitivo; ma è in quella sua timida, esitante lentezza che avverti una perentorietà che non ti lascia scampo. 

La porta sempre chiusa… Perché ottobre non ammette repliche.

E anche perché il mare, a ottobre, è bellissimo. 
Come se riportasse a terra la spossatezza e la folla e gli urli e i giochi e  le corse e le rincorse dell’estate: disfatti. 
Come se li restituisse stancamente volentieri: piccolo omaggio alla transitorietà delle cose umane e lieve sussurro di rassicurazione, pronunciato controvoglia. 

Perché è il mese degli ossi di seppia e delle alghe marce e degli odori sciroccali di acqua salata imputridita. 


E, infine, perché è inattesa luce nuova sul lento placarsi delle onde.


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15 ottobre, 2015

Vogada Longa 2015


VOGADALONGA GRADO 2015

La Società Canottieri Ausonia di Grado organizza per il giorno 25 OTTOBRE 2015  la manifestazione non competitiva “VOGADALONGA GRADO 2015” aperta alle società affiliate alla FIC, FICK e alle società di voga alla veneta.

Il percorso molto suggestivo di circa 18 km, con partenza dallo specchio acqueo antistante la Società Canottieri Ausonia, si snoderà attraverso la Litoranea Veneta fino a Primero, con ritorno al punto di partenza.

Per quanto riguarda il canottaggio, la partecipazione è riservata ad imbarcazioni con il timoniere, mentre per le altre discipline (canoa e voga alla veneta), la scelta è libera.

Il programma prevede l'accreditamento sabato 24 ottobre (15,00/19,00) e domenica 25 ottobre (8,00/9,00) presso la sede della Società Canottieri Ausonia.

Le iscrizioni scadono alle ore 24,00 di LUNEDI' 19 OTTOBRE 2015, inviando il modulo d'iscrizione (allegato A del bando di regata reperibile sul sito  www.canottaggio.org ) all'indirizzo mail canottieriausonia@virgilio.it oppure a mezzo fax al 0431/80305.



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14 ottobre, 2015

Amore virtuale...in chat



Una stagione incredibile, un'estate e una stagione turistica prolungata oltre ogni previsione possibile, il clima ideale caldo e asciutto.

Assecondando questa gratificante stranezza che porta con il pensiero a stagioni passate belle e felici, posto un mio pensiero scritto agli inizi del mondo virtuale quando andavano di moda le chat  e i Social non esistevano. 

E' scritto in lingua perchè le immagini (virtuali) che evoca sono difficilmente descrivibili in gradese senza snaturarlo.


Amore Virtuale


Vederti 
senza guardarti... 
con l'immagine sfuocata 
del pensiero...

Sentirti 
senza toccarti... 
col desiderio doloroso 
della carne...

Amarti 
senza averti... 
con l'insana illusione 
della speranza...

Morire 
senza conoscerti... 
con il vuoto disperato 
in fondo al cuore...

Fiumi di parole 
ho versato... 
Solo per poter... in fondo... 
Avere l'illusione... 

Di galleggiare 
In un mare di affetti... 
E non già perdersi... 
Nella landa deserta dell'oblio...

Già...
ma l'Amore virtuale
è una trappola reale...
sigh... prosit... 



Ps: Alla mia amata Grado 

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13 ottobre, 2015

A fondo, a fondo…



Si sa ormai che noi Graisani siamo dei tecnici della protesta in specie quella di piazza, ci riesce bene e ultimamente si vedono anche i risultati, ma la storia della protesta (devo dire alternata a momenti di apatia incredibile) è cosa antica, ho trovato in una pubblicazione estiva degli anni '30 questa lirica satirica contro i soliti noti del tempo.

Insomma le cose a Grado vanno nello stesso modo da tempo immemore, sarebbe ora di cambiare:

A fondo, a fondo…

C’è quel che taglia,
quel che t'abbaglia
ma spesso sbaglia...
poi, chi progetta
con molta fretta,
chi dice:  getta!

Giorgino troneggia,
il Pino ondeggia,
Luciano vaneggia;
Chi proibitive
cosette scrive
e così vive...

Il Bullo vende,
ognuno prende,
Tonin difende:
Marino fantastica
(coscienza elastica),
Sandrino mastica;

Camillo prega,
Dario nega,
Maurizio…frega!
e a tutte le ore
con tanto amore
Nardino si fa le suore...

Intanto il popolo
sta come un broccolo
tenendo il moccolo,
è senza pane
e come un cane
sta nelle tane;

Ma nessuno vede,
nessun ci crede,
nessun provvede...
Quando vien l'onda
che alfine affondi
'sta baraonda?...

L' Anonimo vi saluta
1930

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12 ottobre, 2015

EL FERALISTA



Mauro Marchesan, mi manda questa intensa lirica che continua la sua serie dei personaggi delle                                        Aneme Perse

EL FERALISTA

La note la xe infini
e le stele xe spìle,
sora 'sto faro sulitario
in meso a le onde tranquile.

Me son la luse eterna
 che la 'lumina 'l mondo
che la segna ai naveganti
 estio del bassofondo.

Son 'l sior de la tor
che xe 'l gno castelo,
re del ciassoso silensio;
el sovran de un fragélo.

Gero rivao a Boscat
co' la mantelína del piavóto,
 a fâ 'l scariolante,
int’i fossi co un croto.

Un inferno gera 'l gno vîv
e 'l pan senpre più duro
cussí hè patao col diavolo 
pre vê un regno siguro.

Hè perso oni ragion de vit
pre mèteme ben in colonba 
inte'l tronde la luserna antiga 
che sarà la gno tonba.

Son finio in sssigo de 'l universo 
a ciacolâ  co le ànare e i corcai
solo, co un can vilío,
che'l pissa stanco sui farài.


IL FANALISTA. La notte è infinita / e le stelle sono spille, / sopra questo faro solitario / in mezzo alle onde tranquille. // Io sono la luce eterna / che illumina il mondo, / che segna ai naviganti / il pericolo del bassofondo. // Sono il signore della torre / che è il mio castello, / re del rumoroso silenzio; / il sovrano di un flagello. // Ero giunto a Boscat / con la mantellina e gli stracci, / a fare il carriolante, / nei fossi come i batraci. // La vita era un inferno / e il pane sempre più duro, / così ho patteggiato col diavolo / per avere un regno sicuro. // Ho perso ogni ragione di vita / per sistemarmi comodo di sponda / sul trono della lanterna antica / che sarà la mia tomba. // Sono finito ai bordi nell’universo / a parlare con le anatre e i gabbiani / solo, come un cane avvilito, / che piscia esausto sui fanali.

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