Un mondo, quello della pesca, in grande evoluzione.
Le barche più grandi, I motori più potenti, le nuove reti in nailon, l' attrezzatura elettronica di bordo, tutto è cambiato.
Tipi di pesca tradizionali sono stati abbandonati per altri più redditizi, ma che nostalgia di un tempo, quando la vera pietra angolare e motore economico della pesca a Grado erano le tante imbarcazioni dedicate alla pesca delle sardelle:
Le Sacaleve
Ricordo in ordine sparso le barche:
Ortensia dei Bisateli, Gardenia dei Spaguni, Rosamary dei Bonaldo,Val Paier dei Borsatti, Sempre Avanti di Curiola, Attendolo dei Pagiuni, Tiziano dei Degrassi, Rapido dei Degrassi, Usodimare e Impavido dei Demitri, Verbena dei Peloti, MariaCristina dei Sabini, Eufemia dei Malusà,
Dionea di Brunetti e tanti altri.
Al pomeriggio d' estate, verso l'imbrunire, uscivano dal porto in fila indiana e a sera le loro lampare illuminavano il mare a giorno dando l'impressione, a chi passeggiava sulla diga, di vedere un vero e proprio paese galleggiante in mezzo al mare.
All' alba il rientro con il Mercato Ittico sempre aperto, alle 5 iniziava l'asta.
A essere servite per prime sempre e in ogni caso le pessere (pescivendole) che, chi con la corriera, chi con il triciclo cominciavano prestissimo la loro giornata di vendita in Friul.
Mariana, Bernardina, Stefania Trotola, Nina Ciate, Ristea, Tosca, Maria Pastoricia questi i nomi di alcune di loro che vivevano in simbiosi con i pescatori e il loro prodotto.
Tu te ricordi?
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