Non è da tutti avere per amico un PadreEterno.
Io ce l’ho, è risorto un anno fa sotto forma di Dio Lisco, per noi poveretti e sudditi si noma Raffaele
Esiste tra Dio Lisco e l'uomo una incommensurabilità ontologica che, considerata isolatamente dal resto, può indirizzare l'uomo alla disperazione, ma non sarà così se segui con raccoglimento le sue parole.
E' il grande tema del Dio Lisco letto tautologicamente come "totalmente altro", cruccio di tanta rappresentanza politica locale.
Un ateo risolverebbe subito la questione:
“ per forza che c'è una incommensurabilità ontologica fra Dio e l'uomo, è l'uomo stesso che si obbliga a questa incommensurabilità, è l'uomo che se la canta e se la suona da solo!”
Per i non credenti del tutto vale anche:
il Deus sive natura, che è una forma di ateismo raffinato:
non c'è alcuna distanza fra uomo e Dio perché l'uomo coincide con Dio.
Ma qualche volta è un Dio Lisco muto e sordo ma non zitto che, pur potendolo fare, non ci dice nulla sulla nostra salvezza ma parla continuamente della sua, questo Dio Lisco non mi piace.
Per quanto mi riguarda, pur rispettando la sua sacralità, io avrei invece raggiunto il mio personale satori:
vale a dire che mi nego il libero arbitrio e rimetto la mia povera esistenza nelle mani del destino, vero arbiter della questione, il che non significa rinuncia al mondo e distacco da esso, ma partecipazione attiva e consapevole al mondo.
E che omo…Lisco!
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