Caro Babbo Natale,
te lo dico subito: a me, scrivere a uno che non esiste, fa uno strano effetto.
Non che ci sia qualcosa di male a non esistere, anzi.
Il mostro di Loch Ness, per dire, non esiste ma ci fanno sopra un sacco di libri e trasmissioni, e ha fatto un capolavoro a livello di promozione turistica per quella zona.
Lo so cosa stai pensando. Stai pensando che io, anche dopo aver scoperto che non esistevi – e stiamo parlando di quando? 50 e passa anni fa ormai? – ho continuato comunque a scriverti.
Che ti devo dire, sarà che noi umani abbiamo quest’ innata e irresistibile tendenza all’appellarci al metafisico, sarà che una corrispondenza che t’impegna per mezz’ora all’anno la si può sostenere anche se il destinatario non esiste, sarà che da bambino, quando ho scoperto che non eri vero, la prima cosa che ho pensato è stata: e allora?
Ora però veniamo alle cose importanti: i regali.
Alla mia età non posso certo chiederti il classico trenino.
Dovrei chiedere, casomai, direttamente le Ferrovie dello Stato.
Se non l’azienda tutta intera almeno almeno una poltrona nel consiglio d’amministrazione.
Dovrei chiedere cose da adulto, lo so: un buon lavoro, una casa accogliente, una bella macchina.
Potrei chiedere la pace nel mondo, ma so già che quella te la chiede Miss Italia, quindi niente.
Post Scriptum:
Caro Babbo Natale, ho ripensato un po’ alla lettera che ti ho spedito, in particolare alla lista dei regali che vorrei ricevere, e insomma, anche mia sorella me l’ha detto, che può essere che ho esagerato, con tutta quella roba, sul serio, forse mi sono fatto prendere la mano, come si dice.
Allora facciamo così: se non hai già fatto tutto e sono ancora in tempo, vorrei togliere qualcosa dalla lista, se per te va bene.
È anche più giusto verso gli altri bambini, può darsi.
Togli anche la fame nel mondo, che poi dovrebbe essere tutta in Africa - così dicono - se riesci tutta l’Africa bene, sennò niente, perché se la togli solo in certe zone poi secondo me litigano e si fanno la guerra ed è peggio.
E poi, quei bambini, anche molto piccoli, costretti a lavorare, sfruttati come schiavi,
quelli aiutali tutti, se ce la fai,
quelli aiutali tutti, se ce la fai,
a parte quelli che devono farmi l’ iPhone che ti ho chiesto.
Quelli li lasciamo per l’anno prossimo magari.
Grazie.
Ecco caro Babbo Natale, vorrei proprio che tu esistessi.
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