Ieri sera c’è stata la premiazione del secondo concorso nazionale di poesia Città di Cervignano.
Il tema di quest’anno era: L’ATTESA.
La poesia di Mauro Marchesan: SEDUTI SULLE MACERIE si è classificata terza.
Nella poesia di Mauro, scritta in italiano, ci sono tutti gli elementi classici della nostra Isola:
le parole di Mauro descrivono la spiritualità e l' intensità di vite che, pur vissute in piccoli ambiti, si fanno carico dei problemi del mondo che le circonda, e si rivolgono in supplica all' Eterno perchè le protegga dagli stravolgimenti epocali in corso.
Le parole di Mauro sono una sintesi di profonde emozioni, rivolgendo all' Eterno un ringraziamento, tipico della nostra gente,
perché si resta sempre gradesi, in ogni espressione e in ogni latitudine.
perché si resta sempre gradesi, in ogni espressione e in ogni latitudine.
SEDUTI SULLE MACERIE
Ti scrivo questa lettera con l'inchiostro,
come si scriveva una volta ai grandi amori
o alla famiglia lontana,
affinché le parole siano vere
e non fatte di umori che corrono nell'aria
come tanti rondoni senza meta.
Ti prego, guarda,
fra questi canali e queste melme,
fra queste contrade e questi fossi,
come s'ingegna la tua gente.
Ti onora con il lavoro e le orazioni,
quelle nostre, che sanno d'incenso e fango.
Considera questa migrazione di popoli,
questo tribolare di vecchi e bambine violate,
questo continuo sciroccale di aeroplani in volo.
Ascolta la supplica che si alza disperata
dalle acque torbide del mare,
negli occhi spenti delle madri
sui figli che hanno perso il sole.
Tu che sai dove l'uomo tiene nascosto il cuore,
togligli le guerre!
Ti scrivo questa lettera di notte,
(mentre i pescatori partono dal porto canale
per il loro pane quotidiano),
per renderti grazia, Maria de Barbana,
di tutto il sostegno che abbiamo avuto,
in queste epoche di razzi e stelle cadenti,
in questi anni in cui la pietà si è nascosta,
pavida, nella cava delle bore.
Noi siamo solamente dei testimoni impegnati
seduti sulle macerie,
che aspettano un segno dal cielo,
per affrancarsi, salvi,
da queste ondate di sofferenze.
Ti scrivo questa lettera coi marosi,
fra le onde e i destini,
per una richiesta di sostegno e di speranza,
per avere da Te la protezione che rasserena,
questo eterno tempo che non ha più tempo.
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