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08 novembre, 2017

Riconoscimento letterario



«Beato chi legge e beati quelli che ascoltano le parole di questa profezia e fanno tesoro delle cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino!» (Apocalisse 1:3).

Amici mi segnalano che un libro particolare ed   inedito “La Pocalisse” di Augusto Cesare Marocco, traduzione in dialetto gradese del libro sacro “L’Apocalisse di San Giovanni” ha conseguito il 3° Premio 2017 al Concorso di Studi Linguistici «Memorial Angelo Giavazzi». 
Il concorso è promosso dall’A.L.P. (Associazion Linguìstica Padaneisa) e riservato alle opere di traduzione nelle parlate del gruppo liguistico reto-cisalpino (o padanese), che comprende piemontese, ligure, lombardo, emiliano, romagnolo, veneto, istrioto, romancio, ladino, friulano

Dopo la pubblicazione in gradese del Vangelo di San Marco (2000) e degli Atti degli Apostoli (2002), arriva un ulteriore  importante riconoscimento per il nostro letterato scrittore e cultore del dialetto gradese,  questa volta per la produzione ancora inedita della  traduzione in dialetto dell’Apocalisse.


La parola “Apocalisse” deriva da un termine greco che significa “rivelazione”. 
Secondo il primo versetto del libro, si tratta di una rivelazione di Gesù Cristo data da Dio e riguarda le cose che devono accadere. 
Già i primi cristiani, con il termine “Apocalisse”, volevano indicare la manifestazione gloriosa di Cristo alla fine dei tempi. 
È l’unico libro della Sacra Scrittura in cui viene promessa una benedizione speciale a chi lo legge


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