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27 dicembre, 2017

Strada per Beveder




Ci si accorge dell' importanza delle cose che hai solo quando ti vengono a mancare;  è questo in questi giorni  l' argomento di maggior rilievo in Paese, la chiusura della Strada per Belvedere.
Vediamo le origini storiche e l' importanza che ha per Grado  questa strada.

Il vero freno allo sviluppo di Grado sino al 1900 sono sempre state le comunicazioni.
La difficoltà presentata dal viaggio in vaporetto: percorrere la Laguna, risalire la Natissa, arrivare ad Aquileia dove per proseguire c'erano le carrozzeera un vero impegno da ben ponderare prima di intraprenderlo.

La storia della strada Belvedere-Grado inizia nel 1871 quando l'allora Podestà avviò l'iter procedurale per la realizzazione di un tronco stradale che si raccordasse con la strada regionale Cervignano-Belvedere.

Il percorso scelto (vedi cartina -contrassegnato dalla lettera C) partiva da Morsano per arrivare a Grado ricalcando il tracciato dell'antica strada romana.

Insormontabile per la realizzazione fu il preventivo di costo che superava di gran lunga le possibilità delle casse comunali e provinciali dell'epoca.

L'aumento del traffico commerciale e turistico e degli ospiti dell'Ospizio Marino fece sì che dopo ben 30 anni il progetto tornò di attualità sotto la spinta di un uomo fondamentale per Grado, Giacomo Marchesini, uomo liberale e di straordinarie doti umane e professionali, dotato di una visione ampia del futuro sviluppo di Grado, grande amministratore sapeva cavalcare a perfezione le strade della burocrazia imperiale.
Il Marchesini  fece fare un nuovo progetto a basso costo da un ingegnere del I.R. Governo Marittimo, Josef Wilfan.

La novità del nuovo progetto fu che si pensò di scavare un nuovo canale (assolutamente necessario) partendo da Belvedere a fianco della Volpera e con il materiale di risulta costruire un' arginatura da trasformare solo successivamente in strada translagunare.

Seguendo quelle arcane strade della burocrazia, che consentono interpretazioni diverse di cose simili, non si trattava più di costruire una strada ma un canale i cui costi sarebbero ricaduti sulle spalle del Governo Marittimo, mentre solo le opere di contenimento dell'arginatura erano a carico del Comune.

Contenuti così in termini più modesti e possibili da sostenere i costi, si potè approvare il progetto che portava notevoli benefici raccordandosi con il tronco ferroviario di Belvedere, proponendo una diversificazione delle vie di accesso dell'Isola, una stradale e una via mare (vedi il percorso D della cartina) con i vaporetti che potevano usufruire di una via diretta e decisamente più corta per il trasporto di persone e merci.

Nel 1900 (anno cruciale per Grado, ci fu anche la battitura dell'acqua) partì così l'opera di scavo che durò sino al 1907.
Le cose andarono in fretta e il progetto si espandeva.
In 5 anni, venne costruita la linea ferroviaria Cervignano/Aquileia/Grado con treni diretti da Vienna.
La strada fu percorribile solo nel 1908 dopo la costruzione del Ponte della Figariola (venne fatto in legno).
Subito dopo la fine dei lavori portuali iniziò un servizio di vapori per Trieste, aprendo così Grado alle strade dell'universo mondo.

Interessante leggere la progressione inarrestabile di un'idea che, partendo da un'esigenza locale, si trasforma in futuro per un'ampia zona, rapidissimamente.
Meditate gente, meditate.
Grado con il suo canale-strada si affacciò così alle soglie del 1900 con, finalmente, le infrastrutture adeguate alle nuove esigenze del turismo e del commercio e aprì l' Isola ad una completa integrazione con l'entroterra friulano-veneto.


Le notizie provengono da uno studio del Prof. Ruggero Marocco e Prof. Matteo Marchesan
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