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20 febbraio, 2011

Le situazioni dei Bimbi abbandonati


Scorrendo la storia veneziana mi è saltato all'occhio una situazione politico-sociale che si può comparare a quella che sta vivendo attualmente il nostro Paese:

Nel Settecento, Venezia, ormai agonizzante, si trovava a dover fronteggiare molteplici problemi sia di natura politica che sociale giunti ambedue ad un livello di gravità talmente estrema che, rimasti insoluti, per la mancanza di amministratori dotati di menti pensanti, in quanto la classe politica veneziana era più impegnata a soddisfare la propria deboscia che ad impegnarsi per il bene dello Stato, la condurranno inesorabilmente alla sua morte, dopo che per secoli il vessillo con il leone di San Marco aveva garrito “sfacciatamente” sui mari.
l problema politico, in fondo, era diretta conseguenza di quello sociale, la quasi totalità dei “nobili” veneziani era più preoccupata a gozzovigliare tra pranzi, giochi d’azzardo ed incontri galanti, interessandosi solamente al proprio sollazzo personale, che a risollevare le sorti della Serenissima.

Una delle figure più strane che si aggirava in quel bordello in cui si trastullava ormai la classe dirigente-nobiliare veneziana era il zanzaroto o Fantolin da culo, bimbi abbandonati che quasi sempre provenivano dalla ruota degli esposti.

Il signicato della figura del fantolin da culo è facilmente intuibile, deriva dal lontano Medioevo, epoca di grandi artisti, grandi città rinascimentali, ma anche di grandi Corti, in cui, come si sa, oltre a sfarzi e lussi, si era dediti anche alla lussuria, anche nelle forme più depravate.

Credo proprio che un qualsiasi signorotto, con poteri terreni e non, avesse anche il "privilegio" oltre alle sue concubine, di avere sempre pronto un bambinetto o bambinetta a disposizione.

Detto anche zanzaroto.

Il fantolin da culo era...di fatto...un marmocchio privilegiato.

Viaggiava sulle fregate e sui galeoni full optional...a zonzo per il mondo...e teneva il capitano per le palle. Letteralmente.
Quando il suo tocco peccava di delicatezza...il datore di lavoro poteva pescare dal sacco del nostromo il gatto a nove code e giù botte a non finire.

Al giorno d'oggi è facile accostare questa figura al bordello in cui si sono cacciati i politici nostrani, capitani senza vascello ne bandiera.
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3 commenti:

Massimiliano Molinari ha detto...

Quando si cita pari pari un'opera altrui,nella fattispecie: "Interventi giuridici di natura sostanziale e processuale su separazione e divorzio nella Venezia del '700", di Ornella Cavazzoli e Massimiliano Molinari, pubblicata sui maggiori siti giuridici,si deve sempre citare la fonte.
Massimiliano Molinari ed Ornella Cavazzoli

Ennio Pasta ha detto...

Mi cospargo il capo di cenere, un post nato dalla stranezza del nome "fantolin da culo" mi ha portato sui vostri lidi decisamente più seri ed approfonditi e li ho utilizzati con la leggerezza di chi sa di scherzare.
Ancora mi scuso.
Ciao Enio.

Bruno ha detto...

Io sapevo che il soprannome derivava dal fatto che questi bambini venivano esposti col sedere di fuori durante le feste e i ricevimenti della nobiltà veneziana, in assenza di insetticidi e fornelletti scacciamosche. La mia fonte, ma non ne sono sicuro, dovrebbe essere Sergio Saviane.