Profittando della vasta e profonda conoscenza della storia del nostro paese del nostro "parentao" Bruno Scaramuzza che si prodiga nella ricerca di documenti storici originali, pubblico questo stralcio di una lettera di Ippolito Nievo che giunto per la prima volta a Grado nel 1856 così descriveva la nostra Isola alla madre:
"anzitutto toccherà ritoccare in qualche punto l'opinione di questo paese che corre per le bocche comunemente.
Non è vero che tutti abbiano "la tegna", non è vero che vi si beva l'acqua di mare (bensì quella più gustosetta delle paludi), non è vero che vi si conservino pretti pretti i costumi antidiluviani, benchè le frequenti "crie" fatte dal balcone della Podestaria ricordino alcun poco i tempi della Serenissima.
.....abitiamo in una buona e pulita camera in casa di un falegname sulla piazza detta del Saviale, pranziamo e ceniamo dal farmacista, chiacchieriamo col Dottore e vagheggiamo una signora Goriziana che è qui per i bagni e vaghiamo per mare e per paludi in cerca di sudore e di prospetti pittoreschi.
Però sono affatto sogni quei stabilimenti a vantaggio degli acquajuoli friulani, tutto il lusso orientale si riduce a due casotti;
dei quali uno per le donne è presso al paese, e l'altro per il povero sesso maschile va sempre più allontanandosi dalla spiaggia di mano a mano si fa più schivo il pudore delle prime.
E si che in generale la loro virtù non ha bisogno di difesa!
......quanto ci fermeremo nessuno lo sa, speriamo un quindici giorni, tantopiù che i bagni sono eccellenti.....
Tenuto conto della brutta opinione preventiva che doveva avere sul nostro Paese il grande scrittore ne usciamo molto bene direi e questo 150 anni fa!
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