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15 novembre, 2011

Che cosa c'è da festeggiare


Cade Berlusconi e la gente fa festa!

Che cosa c'è da festeggiare? La sconfitta della gente comune, quella che in forte maggioranza ha votato nelle precedenti elezioni a favore di un disastro annunciato.

La stessa gente che continua ad affossare la testa dentro a televisioni e trasmissioni che azzerano chirurgicamente il cervello.

Che cosa c'è da festeggiare? la sconfitta della gente comune, quella che si è fatta fregare pur di fronte ad avvisi autorevoli.

Si sapeva tutto fin dall’inizio, era scritto ovunque e in tutte le lingue del mondo.

E, se prima non c’era internet c’erano comunque i giornali, c’erano i libri, c’era l’arte, c’era l’umanità e c’era chi si dannava l’anima per una cultura autentica, vera e schietta.

Che cosa c'è da festeggiare? la sconfitta della gente comune.

Quelli che han perso casa, lavoro, dopolavoro, vitto, alloggio, aspirine, valium, buoni pasto per la scuola dei figli.

Perché nel frattempo si sono persi anche il sudore in una macchina, in un cellulare di merda, in una vacanza nel mar rosso, nell’ultima slot machine dell’ultimo ridicolo bar nella notte.

Il tutto a rate.

Che cosa c'è da festeggiare? la sconfitta della gente comune che si è fatta maciullare il cervello da una banda di ladri.

C' è chi dormiva sognando di meravigliose favolette e veline e meteorine che andavano in meravigliose ville in Sardegna a farsi sbattere.

Che cosa c'è da festeggiare? la sconfitta della gente comune che non c’ha più un cazzo perché se l’ è venduto al prezzo di un mutuo alla banca di famiglia.

Che cosa c'è da festeggiare? aver preferito la lotteria piuttosto che soffrire e lavorare e impegnarsi e amare e credere e provare nel loro piccolo a fare della politica vera e autentica, difficile, straordinaria e bastarda.

Che la politica la fai anche rimanendo a casa, la fai alla scuola dei tuoi figli, al cinema, al teatro, al bar, dal dentista, al mercato, dal macellaio, la politica la fai con gli amici, con i colleghi di lavoro, con chi ti sta sul cazzo.

La politica la fai con chi ami, la fai insieme a chi odi, la fai con il tuo datore di lavoro.

La politica la fai sempre perché esserci e vivere, è tutta un’altra storia.
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