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19 novembre, 2011

L' eredità


Tempo di riflessioni:

Mio papà mi ha lasciato solo col mio io e io ho lasciato lui col suo, dimenticando il fatto che in qualche modo ci appartenessimo.

Ma io, che fin da piccolo, ho annaspato alla ricerca di modelli da imitare, di strade da percorrere, con carta bianca in fatto di desideri e di doveri, mi son dovuto adattare a una vita che rincorresse ideali che fuggissero la competizione.

E' stata dura ed esasperante, non essendo particolarmente versato nella lotta.

Non mi piace la lotta, anche se in qualche modo ho il fisico del lottatore.

Come ognuno di noi umani, la mia numerosa serie di modelli è cambiata nel corso dell’età.

Tra questi non c’è mai stato mio padre, perché lui non ha voluto.

Nonostante appartenesse ad una generazione di autoritaristi mio padre non è sceso dal trono della sua autorità perché in esso non è mai salito, e in eredità non mi ha lasciato nessuna indicazione sul futuro.

Di questo nulla non posso che ringraziarlo, perché le pagine per scrivere la propria vita è bene che siano bianche.

Perciò, seppure con un po’ di rammarico, mi ruga il fatto di non essere un figlio di papà per le agiatezze e le facilità esistenziali che questo comporta, ma non posso che essere fiero di un padre come il mio che ha vissuto la sua storia senza scrivere la mia.
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3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' molto bello quello che hai scritto. Anche mio padre mi ha lasciato una bellissima eredità: l'indipendenza in primis, e per indipendenza intendo non solo quella economica ma soprattutto quella intellettuale, a contare sulle mie forze nonostante non ci si debba vergognare di chiedere aiuto a quelli che sti stanno più vicini. A leggere e ascoltare di tutto e poi scegliere. Il mio cruccio è che non glielo ho mai detto, ma sono sicura che in cuor suo l'abbia sempre saputo.
Ros

Ennio Pasta ha detto...

Mi fa piacere leggerti Ros, strano 'sto diminutivo, e ancor più mi fa piacere che si possa condividere pensieri che sono frutto di riflessioni personali.

Teti ha detto...

Zè mundi belo quel che t'hà scrito, savendo che travagi che zè a Gravo a esse figi de "nissun"....