Mi capita ogni tanto, per dare una mano a casa, di dover passare a far la spesa negli ipermercati che trovo lungo la strada del rientro dal lavoro.
Dopo il giro degli scaffali con lista in mano compilata per evitare dimenticanze mi metto in coda alla cassa.
Mi ritrovo in fila con:
pensionato abbondantemente ottantenne sordo come una campana ma non così tanto da non ascoltare con attenzione ogni glinglon delle monetine, e borbotta che lui odia il mondo e pensa che tutti gli vogliano passare avanti, perché sono tutti ladri, e poi i giovani sono stronzi, perché non vogliono lavorare come ha lavorato lui;
giovane mamma probabilmente rumena con bambino, che tenta di passare davanti a tutti perché mamma, e viene brutalmente fermata dagli altri in coda, ma non perché rumena;
badante del Bangladesh che parla tutto il tempo al telefonino;
badante russa che parla tutto il tempo al telefonino;
anziana locale che tenta di passare avanti con la scusa che deve solo chiedere una informazione, e viene anche lei brutalmente fermata dagli altri, e allora fa una faccia offesissima non tanto perché l’hanno fermata ma perché le scoccia di essere stata trattata uguale uguale alla ragazza rumena;
operaio trentenne con orecchino e gel fra i capelli che non cede il posto alla vecchia ma sarebbe disposto a far passare avanti la ragazza rumena, soprattutto per guardarle il culo.
Io.
Il paese reale, insomma.
1 commento:
Beh Ennio io vado spesso a riempire il carrello e mi ci trovo nella tua reale descrizione di quando siamo alla cassa.
E quando apre un' altra cassiera pare di essere all' ingorgo del casello autostradale dove tutti si infllano per passare prima.
Ma in quella cassa appena aperta si presenta la donnetta con un numero industriale di barattoli con cibo per cani ed umani...
Allora vorresti tornare alla cassa n. 1 ma niente da fare.
Aspetti i tuoi 10 minuti e preghi che qualcuno ti chiami al telefonino per passare il tempo.
Magari la rumena o russa della corsia accanto.
Ma invano ti rassegni.
Ciao Eno Ghi
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