A Grado, 'sto posto che non potendosi allargare, in quanto strozzato tra ponti e mare, si stende lungo lungo la spiaggia con l' indolenza di una bella donna che si offre al Dio Turista, succedono cose che voi "foresti" non conoscete.
Scena:
Settembre inoltrato - pomeriggio tardi - incurante di varie feste con promesse di buffet organizzate dai "ciapi de potinti locali" mi metto seduto tranquillo in un bar "de piassa" roba per "graisani" e per vicini ho due coppie, marito e moglie sui sessant’anni, madre e figlia settantenne l’una, cinquantenne abbondante l’altra, contornate da altri, una bionda che potrebbe essere la figlia o la nipote dei marito-e-moglie, una mora che potrebbe essere la vicina di casa/cugina/amica della figlia o della madre.
Discutono animatamente senza badare a noi vicini, con la foga indolente delle conversazioni da bar che partono dal generale e arrivano al personale, ed il personale è invariabilmente qualcosa di strano e tragico capitato sempre ad un cugino/amico carissimo.
Per una volta saltano la fase malattie devastanti-incidenti mortali: e passano direttamente alle disposizioni testamentarie in un misto di graisan e lingua, segno di distinzione:
«Ciò – dice la madre – perché bisogna sta tinti! Mia cugina, per esempio, che la gera la tersa mugèr de so’ marì, quando al ze morto l' ha vùo un saco de problemi per avè i soldi!»
«Perché se gera figi de primo leto - chiarisce il marito della moglie - bisogna che li divida in parti uguali…»
«Eh, ma no zé miga giusto, i doveva divide metà a ela e dopo metà che resta ai figi…»
«No, – interviene la vicina di casa, forse amica - se i gera in comunion dei beni, tu pol falo, si no no!»
La moglie del marito approva la mozione: «Sì, ma poi bisogna anche veghe da quanti ani che i gera stai sposai co la prima muger…»
E via, si apre un lungo e approfondito dibattito su divorzi, convivenze more uxorio, equiparazione fra figli legittimi e nati fuori dal matrimonio, assi ereditari, in cui ognuno dei presenti ha da citare precedenti a memoria e giurisprudenza a caso neanche fossero avvocati di grido ed esperti matrimonialisti.
Tu ascolti anche se non vorresti ma il volume delle voci non te lo permette e mediti, mediti, mediti.
Su quanti danni abbiano fatto al paese, per esempio, i programmi come Forum!
Nessun commento:
Posta un commento