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14 settembre, 2013

Quando diventeremo cittadini?


Questi passati sono stati giorni frenetici, di grande animazione paesana, con la denuncia di Liber@ sulle mancanze del Sindaco, la conseguente e scontata presa di posizione di altre forze politiche e soprattutto un fiorire di commenti più o meno sarcastici sul Web.

La domanda mi sorge spontanea:

Chi siamo noi, indifferenti o indignati o semplicemente curiosi quando si commenta nel social?

Io penso che la maggior parte coltivi la dimensione eroica, anche se la praticano poco. 

Un amore platonico dunque, come si diceva una volta. Mica siamo stupidi.

La quotidianità è fatica, delusione. Pensare in grande e passare oltre è la cosa migliore. 

Non costa niente e ti riempie la vita. 

Alle piccole miserie quotidiane ci pensino gli altri, quelli che si espongono, quelli che non capiscono niente di come si dovrebbe vivere.
Meglio fare come le trottole, girare ciascuno intorno al proprio asse. 

Possibilmente davanti a uno specchio: girare, girare e girare, fino a che non finisce la carica. 

Poi buonanotte ai suonatori, sarà per la prossima vita.

Non ci passa per la mente che un uomo diventa un cittadino solo se, mentre gira su se stesso, procede anche insieme agli altri lungo una direttrice comune. 
Non è difficile capire che non è la rotazione, che pure è indispensabile, ma è l' avanzamento civico l’elemento determinante del mutamento sociale; 
ma ci piace pensare che procedere insieme sia degradante, una cosa da pecore. 

Ci frena il solito discorso: cominci prima lui!

Ecco, questo - "scuminssia tu che a me me vie de rie"- è la chiave di volta di queste frequentazioni così interessanti per chi le sente e le fa sue davvero e invece semplice gossip (con speranza neanche tanto sottintesa di vero e proprio sputtanamento) per la maggior parte del pubblico che mai proverà ad esporsi.

Eppure se non abitiamo ancora  "a cason"  non è per il compiacimento di guardarsi vivere che sicuramente animava, come noi, anche i nostri vecchi, ma perché, per amore o per forza, hanno costruito qualcosa che è andato oltre la loro vita, arrivando fino a oggi.

E allora siamo indifferenti o indignati e quando diventeremo cittadini?

La professionalità è un fardello, l’approfondimento è un peso, l’impegno è una minaccia, la verità è un peccato.




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6 commenti:

Gas ha detto...

"Non è difficile capire che non è la rotazione, che pure è indispensabile, ma è l' avanzamento civico l’elemento determinante del mutamento sociale;
ma ci piace pensare che procedere insieme sia degradante, una cosa da pecore.

Ci frena il solito discorso: cominci prima lui!"

Come sai benissimo a Grado (i Graisani) non si riesce a fare gruppo (x vari motivi che non stò ad elencare), quindi è soprattutto una inutile perdita di tempo cercare di riunire dei graisani anche su una singola iniziativa poiché sicuramente c'è un'interesse personale ed è x questo che le persone di buona volontà o di cultura NON partecipano. Poi (x esperienza personale) posso confermarsi che senza truppe ogni bravo (o volenteroso) generale è destinato a perdere la guerra. Comunque sono a disposizione x ogni iniziativa che risollevi la nostra bella ISOLA.....

Ennio Pasta ha detto...

Grazie per l' offerta Gas, io cerco con queste mie riflessioni di concentrarmi sugli stati di fatto esistenti, cerco di scuotere coscienze.
Anche una sola è un successo. Non sono certamente io un generale ne voglio esserlo, far capire la necessità di fare insieme per uscire da questa situazione è già una mission difficoltosa.
Io non faccio altro che lanciare sassi nello stagno e sperare che i cerchi provocati colpiscano qualche sponda.

Gas ha detto...

Allora perché non cominciamo a coinvolgere (anche tramite il tuo blog) i volenterosi del Gruppo promotore dello studio x il rilancio di Grado, anche perché, da fonti ufficiose, se non presentiamo un progetto concreto x le Terme, perderemo il finanziamento già stanziato di 22 mil (x le nostre baruffe chioggiotte su albergo si o no). Credo fermamente che di fronte a questa sciagura gli imprenditori possano dare una risposta diretta. Una soluzione potrei proporla se avremo degli interlocutori CHE ASCOLTANO. Vediamo se si trovano le truppe?

Ennio Pasta ha detto...

no grazie, 'ste storie le he za sintie mile volte, e normalmente le se ferma a livello de buone intenzioni.
Io sono politicamente, per quel che vale, già orientato e sostengo il gruppo di Liber@, unico finora nella storia di Grado senza protagonismi ma efficace sinora nel contrasto alla cattiva amministrazione. I progetti ci sono già e vanno sostenuti da più gente possibile. Contatta se vuoi i rappresentanti di Liber@ e spiega i tuoi, magari coincidono e puoi davvero dare una mano.
Ciao

Gas ha detto...

Non coincidono, non mi piace il partito del NO e ora diventeranno grillini a Grado (Raugna, Damiano e Darione sono già iscritti al Gruppo di Grado) ed essendo stato il loro referente regionale con una profonda delusione...... Non intendo perdere ulteriore tempo con loro (ho già dato)

Ennio Pasta ha detto...

Gas lo hai detto tu che a Grado è difficile fare gruppo, ora ne dici anche le ragioni, c'è un pregresso per tutto in una comunità così piccola, ma la politica è anche arte di mediazione, non si può fare altro.
Qualche volta ammettere limiti personali e trovar energie collettive può essere utile, comunque è stato bello conversare con te.
ciao