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23 settembre, 2014

La Legge di Moore

Mi sono imbattuto surfando tra le indicazioni di base su cui sono fondati i computers e gli ammennicoli vari che ne derivano, in primis gli smartphone, in una legge fondamentale e curiosa:

La legge di Moore:  

Le prestazioni dei processori, e il numero di transistor ad esso relativo, raddoppiano ogni 18 mesi.

Questo enunciato ha diverse conseguenze di carattere sia sociologico, sia economico, sia ambientale. 

Vediamone alcune:


        L’invidia del chip.
Versione contemporanea e unisex dell’invidia del pene, questa nuova patologia colpisce chi, dopo aver sborsato centinaia di euro per acquistare il tecnogadget all’ultimo grido, si ritrova dopo pochi mesi con un oggetto obsoleto, vecchio, fuori moda. 
Il desiderio di aggiornarsi all’ultimo modello è talmente forte che agisce a livello percettivo:
il dispositivo, che fino al giorno prima funzionava benissimo, sembra più lento, meno reattivo, con un’interfaccia inutilizzabile, e spesso in estrema difficoltà nell’eseguire anche le operazioni più elementari. 
La situazione peggiora ulteriormente se un conoscente antipatico vi mostra il nuovo modello, acquistato giusto un paio di giorni fa, e ve lo fa usare per qualche minuto.

      Il riscaldamento locale. 
Potete anche ignorare la termodinamica, ma lei non ignorerà mai voi, né tantomeno i vostri microprocessori. 
I computer emanano calore, e così anche tutti quei dispositivi che sono computer ma vi fate rifilare con altre denominazioni, tipo gli smartphone e i tablet. 
Anche loro scaldano; forse di meno, ma scaldano. 
La temperatura al centro di un processore dell’attuale generazione è la stessa che c’è al centro del Sole. 
Questo significa che presto nel vostro pc inizieranno delle reazioni di fusione. 
Un corollario alla legge di Moore è che ogni 18 mesi raddoppiano le dimensioni delle ventole dei computer fissi e le ustioni di secondo grado provocate da computer portatili poggiati sulle ginocchia e aumenta di 5 decibel il rumore emesso dai sistemi di raffreddamento. 

Entro il 2050 saremo tutti sordi e sudatissimi.


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2 commenti:

rm ha detto...

Me fai mmorì! Divertentissimo, sagace ed arguto. Ciao

Ennio Pasta ha detto...

Semplice istinto di sopravvivenza, in mare tutto deve essere ridotto all' essenziale, e quando sfrondi tutto dalle cagate che ci attaccato vicino per vendere meglio le cose ti accorgi che ti pigliano per il culo allora hai solo due soluzioni o ti incazzi o ridi, io preferisco ridere, ciao e grazie.