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20 ottobre, 2014
Al Zago - Monsignor Luigi Pontel
Sono passati quattro anni dalla scomparsa di Don Luigi Pontel. (26/10/1925--16/10/2010)
Don Luigi era uomo di sentimenti forti, di fede granitica e affettuoso oltre ogni limite, in specie con noi Graisani, attaccato ai giovani e con una sterminata cultura che dispensava con grande accortezza senza farla pesare.
Ho pensato bene di ricondividere con tutti il ricordo di un uomo caro a tutti a Grado e che non deve essere dimenticato.
Leonardo Tognon ne scrive una breve biografia:
Monsignor Luigi Pontel era nato ad Aiello del Friuli 26.10.1925 la sua vocazione trova l’ufficialità di sacerdote il 26 giungo del 1949, assume la missione di sacerdote in quel di Monfalcone: cappellano dell’ospedale della città dei cantieri. Dal 1958 ininterrottamente celebra la messa delle 11.30 a Grado (accompagnando il percorso dell’arciprete cormonese Silvano Fain e poi di Monsignor Armando Zorzin con il quale ha fondato il liceo linguistico.
Liceo Linguistico Paolino di Aquileia, in quel di Gorizia.- Liceo fortemente voluto e che lo aveva visto preside a titolo gratuito dalla fondazione al 2006/7.
Canonico onorario del Capitolo Metropolitano nel 1999 rimane scolpito nei cuori e nella memoria dei gradesi per il suo attaccamento e amore per l’isola. Gran filosofo (laurea in filosofia all’università di Trieste e uomo aperto) sapeva in ogni modo comunicare con tutti, dal pulpito della basilica di Santa Eufemia, puntualmente alle 11.30 di ogni domenica predicava tanto che generazioni e generazioni di giovani gradesi (e ospiti) si ritrovavano attenti a quel modo di moderno ( siamo nei primi anni 60) di consegnare al parola di Cristo.
Oggi generazioni e generazioni di ex giovani o formati nei vari licei di Gorizia o alle magistrali ricordano la figura di un sacerdote minuto, con gli occhiali che spesso scendevano sulla punta del naso per incrociare il suo severo sorriso capace di avvolger tutti con uno stile ed una profondità di messaggio modernamente unica.
La città di Grado lo piange, lo piange tantissimo.
“La mia lunga e intensa amicizia con monsignor Pontel ha trovato a Grado – sottolinea l’arciprete di Grado monsignor Armando Zorzin – la chiusura del cerchio con don Gigi confidente, consigliere e confessore, le tre C rinsaldavano il nostro rapporto”
Con don “Gigi Pontel a Grado dagli anni sessanta si respira cultura, si inventa il teatro gradese nella scuola, nel ricreatorio, il teatro di Rivista con i coniugi Criutti e con il mitico Carletto Czubert.
Uomo di enorme cultura ha trovato la passione per la sua Grado dove dal grande Biagio Marin al più umile degli scrittori cercavano in don Pontel un punto di riferimento anche critico.
Da sempre componente delle commissioni culturali, da sempre nella commissione del festival della canzone Gradese a lui il ritorno della leggenda delle Varvuole.
Don Luigi di Aiello ma da sempre gradese.
La sua automobile parcheggiata di fianco alla chiesa, il suo breve tragitto prima di celebrare lo portava ad ammirare il mare. Breve ma intensa la sua riflessione e l’ispirazione per le sue cattedratiche omelie.
Nonostante l’impegno da preside non ha mai lasciato la sua Grado.
Monsignor Pontel, don Gigi da Aiello la piccola Vienna, graisan vero.
Ciao e che l’onda del mar de Gravo te porti 'na caressa e ‘l nostro saludo.
Al zago. Lo chiamavano così per il suo aspetto minuto e certo che la leggenda metropolitana gradese lo voleva alle volte distratto, non ricordare un’orario o magari dove aveva parcheggiato l’automobile.
Sfatiamo questo bel castello: la sua mente era sempre lucida e impegnata, i suoi presunti ritardi erano tutti giustificabili.
"Giustificazione" mai sentito dalla sua voce, piuttosto si assumeva tutte le colpe con il suo immancabile sorriso e cambiando repentinamente discorso.
Attento nel mondo del sociale e politico, gran cultore della politica.
Si sa che stava scrivendo un libro del passaggio sociale e politico di queste nostre terre.
Un peccato mortale non pubblicare i suoi appunti.
Ecco, gli appunti, bello sarebbe conoscerli e quindi l'invito a chi vi ha accesso di pubblicarli in qualche modo.
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4 commenti:
no se pol desmentagalo.-
Caro Ennio, leggo sempre con piacere le tue commemorazioni delle persone scomparse che hanno sostenuto e nutrito la comunità graesana. Hai un modo di ricordare gentile ed affettuoso, mi verrebbe da dire di altri tempi ma i tempi sono sempre altri di fronte al sensazionalismo o al menefreghismo o peggio all'opportunismo. Le persone che tu ricordi in questo modo continuano a restare tra noi perchè si coglie il continuum di trasmissione di valori ed affetti. Buona settimana.
Ti ringrazio caro Django, in comunità piccole come la nostra se vuoi continuare ad esistere devi avere il senso del passato, delle radici. Gli uomini che contribuiscono con la loro opera a consolidarle diventano essi stessi radice e quindi impossibili da dimenticare se non vuoi perdere te stesso.
Grazie di leggermi, ma se stai qua vicino avrei piacere di condividere con te un bicchiere di vino e quattro chiacchere "de visu".
Ciao Ennio
Grazie a te Ennio, un invito che accetto volentieri. In realtà ci sono alcune decine di chilometri di distanza e quel " continuano a restare tra noi" è scritto per comunanza di sentire.D'altra parte è da lungo tempo che superate le colonne di Duino mi sembra di respirare un'altra aria, un'aria più riconoscibile ed umana. Ciao Django.
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