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27 ottobre, 2014

Soto le Porte


Grado un tempo era un Castrum chiuso e aveva sei porte . 

E’ un bell’ esercizio ricordare la disposizione urbana di un tempo del nostro Paesello con le sue Porte, la Casa col Leon, in Piazza Duca d'Aosta, un tempo adibita a Municipio, dove si apriva la Porta Granda, le cui tracce sono tuttora visibili nel muro esterno verso la Calle Lunga. 

Oltre alla nominata Porta Granda c'erano la Porta Picola demolita nel 1875 (Campo dei Patriarchi), Porta Nova (verso Piazza XXVI Maggio) - entrambe rimaste nella toponomastica locale,  Porta Vecia (probabilmente nei pressi dell'Ospizio Marino) e le pustierne (questo ha bisogno di spiegazione: sono le porte secondarie): Stiusa (verso la laguna con gli orti a nord est) e Capelana ( dava “sul Borgo de Fora” verso Piazza Vittoria o B.Marin)

Pur essendo piccolissimo, il paese aveva i suoi 'rioni' e ogni rione il suo partito, naturalmente nemico acerrimo di ogni altro. 

Cavo-de-Palasso: odierna Calle del Palazzo ricorda il sito dove sorgeva il palazzo del Conte di Grado, fatto costruire da Orseolo Il (1009-1026), .
È il lato sud della mura, mentre Cavo de Muro (Cul de Muro) era la parte verso nord. 
Di fronte al palazzo, fabbricato sulla muraglia, si estendeva la 'Corte di Palazzo', registrata con la qualifica 'prato', un vasto spazio che allora arrivava fino alla basilica di S. Eufemia.
Il Borgo-de-fora era la zona al di fuori della cinta del 'castrum' (San Rocco-Via Gradenigo.
Poi Piassa, Savial, Babau, Stronzulin, America, Pulindron, Casata, Ortolani.

Menego Picolo ricorda così le battaglie dei bambini per il controllo del territorio delle Contrade

 Gara de Contrà 

Qui de in Cavo-de-Palasso 
E de in Corte, duti fora 
Li 'ntendeno suli e co un brasso 
Anche qui! in Borgo-de-Fora! 
Phu! de Piassa e Cul-de-Muro 
Ve sfideno sie per tre. 
Ocio eee! ... che caté ‘l duro 

Se sto gatolo passé! 

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