Grado, è un'isola piatta con i suoi punti più alti concentrati attorno alle chiese (poca roba eh!), ma negli anni 60 con la colmata del canale dei Moreri in località la Rotta e la successiva bonifica della Sacca (città Giardino fino alla pineta, futura Grado 2,5) fu creata una stradina che divideva in due il territorio lagunare e marino e permetteva a noi ragazzi di arrivare in Pineta a piedi.
Quale meraviglia, le grandi dune spiaggiate dal mare a ridosso della pineta avevano creato un paesaggio montano con saliscendi fino a 5/6 metri che per noi, mai viste le montagne se non in lontananza come panorama, equivalevano a veri e propri monti.
Il più elevato e ultimo di questi venne seduta stante denominato "Monte Confin" e tale è rimasto nel nostro immaginario di bambini ormai cresciuti.
Si sognava di scendere in picchiata, ci si rotolava felici, si festeggiava la Pasquetta come fosse una gita fuori porta ( a piedi rigorosamente), i primi amori con baci timidi da innocenti creature quali eravamo, bastava poco allora per essere felici e contenti.
Il Monte Confin ovviamente esiste tuttora anche se all'interno del Campeggio al Bosco ma sopravvive sul serio solo nei nostri ricordi di bambini.
1 commento:
Interessante! L'avventura come questione di proporzioni relative! Un sospetto l'ho sempre avuto, ricordando quanto mi affascinassero i semplici rivoli d'acqua da bambino... ogni pozza un lago, ogni ansa un mondo... Ciao Ennio.
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