Il tema del lavoro è di un' attualità sconvolgente.
Non ci sono più certezze, il posto fisso a vita è diventato una chimera, l' operaio in generale è considerato merce usa e getta in un mondo dove tutto è uniforme e velocissimo, dove però trovare un artigiano è più difficile che trovare un chirurgo plastico, ritornare agli antichi mestieri ( a Grado gli artigiani erano detti "artisti") può tornare utile a tanti.
Ricordare può essere utile, non si sa mai sia necessario riesumarli.
Ovviamente, avendo il mio piccolo mondo, ricorderò solo i mistieri in uso un tempo a Grado:
anciughera: lavoratrice in conservificio
bander: lattoniere
barbier: barbiere
batelante: traghettatore
becher. macellaio
boter: bottaio
calafao: calafatore
calegher: calzolaio
cargador: scaricatore di porto
cogo: cuoco
Comare: levatrice
cordarol: cordaio
fante: messo comunale
fravo: fabbro
gua: arrotino
marangon: falegname
mariner: marinaio
murador: muratore
ombreler: ombrellaio
pec: fornaio
pesser: pescivendolo
pessoter: straccivendolo
pignater. riparatore di pentole
pissaferai: lampionaio
sabionante: cavatore di sabbia
s'ciopeter: cacciatore
spessier: farmacista
squerarol: costruttore di barche
stagnador: stagnino
strasser: straccivendolo
venderigolo: venditore ambulante
Ci sono poi le varie specializzazioni dei pescatori ma questa è un'altra storia.
Questo post è dedicato all' amico Mega Direttore Lele Lisco che dice sempre:
"pensà de lavorà me fa vignì le bole su duto al corpo"
eppure si da un gran da fare per arricchire il suo sito di notizie aggiornate e in controtendenza con un intensità tale da poterlo considerare un vero lavoro, anche se non retribuito.Sconta al varà l' orticaria!
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