Una della tante banalizzazioni che si usano per connotare noi gradesi è il detto:
Graisan: B icer, B oreto, B atela.
Non sto qua a confutare queste cose che in fondo fanno humus, è una specie di marchio, un "native advertisement" e consiste nello spacciare per notizie le inserzioni pubblicitarie che aiutano questo paese piccolo a non farsi ancora più piccolo.
Conunque, per visualizzare la prima B (al bicer) di noi graisani, ho rispolverato una mia vecchia poesia sul "travagio" della vita vissuta e sul supporto che si crede di trovare nel "bicer" per "desmentegà" invece di affrontarla e basta.
Bicer de Vita
'ncora un sorso, per desmentegà,
ma de novo la note
no la finisse de filà gropi
e ogni volta ze un colpo!
la vita se incrosa 'ncora,
de novo sentense
de novo ansie
de novo paure.
ah! se vesso più testa
per coverse le robe
e conviseme che la vita ha senso
che no ze solo comedia.
ma l'anema me scampa sola
da ogni fuga che la cata
e la me inpinisse ogni
bicer de vita che la veghe.
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