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18 aprile, 2015

Pensione


Non ci credevo ma è capitato sono in pensione.

Una cosa da non credere, all’improvviso il lavoro finisce e sei in pensione. 

Non ci sono più gli orari, non ci sono le scadenze, non ci sono le cose da fare in tempo facendo salti mortali, le carte da compilare, gli impegni scanditi come un percorso da soldatini: il lavoro, puff, è sparito. 

Inizialmente c’è attorno a te quel meraviglioso senso di nulla, che è il vuoto delle infinite possibilità, ma come sempre il vuoto spaventa, perché il vuoto è una perdita di senso e il senso della nostra vita è anche un po’ lì, nelle cose che facciamo e in quelle che siamo costretti a fare, e quando ci mancano, all’improvviso, ci sentiamo spiazzati.

Il tempo. poi, è un mare vigliacco e oscuro, nel quale si crede di poter tranquillamente navigare, ma che è sempre pronto a sommergerti.
Un mare dove la bonaccia è il pericolo maggiore.

La pensione per uno che è abituato al lavoro, ai ritmi ordinati dell' impegno giornaliero è una brutta bestia, ci ho provato a trovare qualcosa da fare, ma in un paio di mesi quel che ho fatto meglio è stato rimandare quel che dovevo fare e allora mi sono scosso e ci sono ritornato al lavoro che per fortuna mi ha aspettato in banchina.

Si! Sono tornato a lavorare dopo ben 2 mesi di pensione, mi fan male le ossa ma passerà, la testa è tornata chiara.



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