Quando prima o dopo andrete al mare o in laguna, vi troverete davanti a organismi vegetali importanti e diffusissimi come le Alghe, vediamo di conoscerle alla graisana:
Le alghe sono semplici organismi vegetali di origine antichissima.
Il loro habitat è costituito dalle acque di mari, fiumi e laghi, a condizione che siano sufficientemente esposte alla luce solare: nelle cellule delle alghe avviene la fotosintesi che, utilizzando la clorofilla, permette la produzione di molecole organiche a partire dall’anidride carbonica con liberazione di ossigeno.
In realtà, nel loro insieme, le alghe sono le maggiori produttrici di ossigeno del pianeta.
Le alghe sono semplici organismi vegetali di origine antichissima.
Il loro habitat è costituito dalle acque di mari, fiumi e laghi, a condizione che siano sufficientemente esposte alla luce solare: nelle cellule delle alghe avviene la fotosintesi che, utilizzando la clorofilla, permette la produzione di molecole organiche a partire dall’anidride carbonica con liberazione di ossigeno.
In realtà, nel loro insieme, le alghe sono le maggiori produttrici di ossigeno del pianeta.
L' utilità di una per tutte:
La presenza di Posidonia, una vera e propria pianta marina, negli ecosistemi costieri è importantissima tanto da essere specie localmente protetta.
Difatti la Posidonia, grazie alle proprie foglie, libera in media 14 litri di ossigeno al giorno per ogni mq. di prateria, produce ed esporta biomassa sia negli ecosistemi limitrofi sia in profondità creando fonti di nutrimento e fornisce un riparo per molte specie marine, a partire dai piccoli organismi che vivono attaccati alle sue foglie fino alle specie ittiche più comuni tra pesci e molluschi e grazie alle sue radici ha la capacità di fissare e compattare i fondali impedendo l’asporto dei depositi sabbiosi.
Liquidata la parte diciamo didattica della presentazione è bene sapere che i pescatori gradesi dividevano e indicavano le alghe non con la denominazione scientifica ma a seconda dell'impatto ambientale e al loro aspetto.
Vediamole allora con i termini dialettali in uso:
"al baro" l'alga comune, quella scivolosa delle pietre della scogliera, l'origine del termine gradese sembra abbia una derivazione gallica -"barros"- che significava erba;
"la felpa" l'alga simile a stoppa di color rossiccio che molte volte tappa le reti e rende difficile la pesca e richiede un duro lavoro a terra per la pulizia delle reti;
"la pavarina" alghe corte ramificate che coprivano per lo più il territorio lagunare, creando rifugio per il pesce più piccolo e garantiva l'inizio della catena alimentare dei pesci in Palù;
"al gramagio" fondale di alga corta;
"la molera" alga lunga ondeggiante sul fondale da qui il termine, da molle;
"al raso" indica una superficie marina dove emergono con la bassa marea schiene di molere compatte tanto da sembrare un prato;
"al bimbano" le famose e brutte mucillaggini che in condizioni di particolare caldo sorgono dal mare creando uno strato gelatinoso sulla superficie.
"la volaiga" termine gradese antico che indica genericamente l'alga.
La presenza di Posidonia, una vera e propria pianta marina, negli ecosistemi costieri è importantissima tanto da essere specie localmente protetta.
Difatti la Posidonia, grazie alle proprie foglie, libera in media 14 litri di ossigeno al giorno per ogni mq. di prateria, produce ed esporta biomassa sia negli ecosistemi limitrofi sia in profondità creando fonti di nutrimento e fornisce un riparo per molte specie marine, a partire dai piccoli organismi che vivono attaccati alle sue foglie fino alle specie ittiche più comuni tra pesci e molluschi e grazie alle sue radici ha la capacità di fissare e compattare i fondali impedendo l’asporto dei depositi sabbiosi.
Liquidata la parte diciamo didattica della presentazione è bene sapere che i pescatori gradesi dividevano e indicavano le alghe non con la denominazione scientifica ma a seconda dell'impatto ambientale e al loro aspetto.
Vediamole allora con i termini dialettali in uso:
"al baro" l'alga comune, quella scivolosa delle pietre della scogliera, l'origine del termine gradese sembra abbia una derivazione gallica -"barros"- che significava erba;
"la felpa" l'alga simile a stoppa di color rossiccio che molte volte tappa le reti e rende difficile la pesca e richiede un duro lavoro a terra per la pulizia delle reti;
"la pavarina" alghe corte ramificate che coprivano per lo più il territorio lagunare, creando rifugio per il pesce più piccolo e garantiva l'inizio della catena alimentare dei pesci in Palù;
"al gramagio" fondale di alga corta;
"la molera" alga lunga ondeggiante sul fondale da qui il termine, da molle;
"al raso" indica una superficie marina dove emergono con la bassa marea schiene di molere compatte tanto da sembrare un prato;
"al bimbano" le famose e brutte mucillaggini che in condizioni di particolare caldo sorgono dal mare creando uno strato gelatinoso sulla superficie.
"la volaiga" termine gradese antico che indica genericamente l'alga.
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