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14 marzo, 2021

la bala de oro ------------------ e Venezia

L' organizzazione della cosa pubblica nella Grado medievale ricalcava gli schemi di quella veneziana. 

Il Conte di Grado veniva eletto dal Doge ma il Consiglio e i maggiori incarichi di governo venivano ripartiti dalle famege nobili, che si tramandavano i privilegi da padre in figlio. 


Tali famege per la nomina a Consigliere stabilirono delle regole, che in qualche modo sopravvivono tutt'oggi in certe Associazioni:



1- essere originario di Grado

2- essere figlio di matrimonio legittimo

3-poter vantare servigi resi dalla famegia alla Patria


Venivano dette le famege dalla Bala de oro per il loro privilegio prevaricante nel voto del Consiglio.



I nomi di queste famege.

Corbatto, Degrassi, Marchesan, Maran, Marin, Burchio e Merlato.

Le ultime due sono estinte, ma ricordate  con l'intestazione di due calli.


Una casta vera e propria che ha governato Grado a lungo.


Ovviamente, seguendo la classica inclinazione gradese dell' avversione verso chi governa, erano invise e guardate male dal popolume.

Le dicerie sul loro conto si sprecavano, non c'erano i mezzi moderni ma la lingua "embolica"  saettava per le cube strette e buie.

Ovvio che  ricambiavano ampiamente con il disprezzo verso tutto quello che odorava di povero.

(qualche rimasuglio di questo atteggiamento olezza ancora in giro per le cube)

Ancor oggi da noi, per significare un colpo di fortuna, si usa 

dire: El ga cavà la bala de oro”, ma non tutti conoscono l’origine  di questa espressione. La Serenissima Repubblica di Venezia era un regime aristocratico con rappresentanti democraticamente eletti; certo non nel senso universale moderno, dovendo essi provenire dalla nobiltà cittadina. Nel suo lungo corso la Serenissima dovette affrontare le derive legate al mercanteggiamento degli incarichi pubblici ai vari livelli e trovò modi originali di porvi rimedio. Alcuni termini elettorali moderni, come broglio e ballottaggio, derivano infatti dal veneto e da queste circostanze. Specialmente il Doge, massima autorità della Repubblica e con attributi regali, doveva essere al di sopra delle parti perciò la sua elezione messa al riparo da maneggi e accordi sottobanco. Ecco che qui entrava in gioco un complicato sistema di votazioni dove compare la nostra bala de oro. 


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