Al Dito se non hai un soprannome locale che possa ricostruire e collocare in un preciso contesto temporale e locale la tua famiglia, sei fuori.
Al Dialeto deve essere puro e duro, senza doppie che storpierebbero la parlata, dunque se sei istruito quel tanto da aver preso la cattiva abitudine ad una parlata in lingua corretta, sei fuori.
Al Gnanche pel cul, qui non si transige, non ce nessun altro al di fuori di ME, se cominci a fare discorsi filosofici o etici di coinvolgimento generale, di socialità a un Graisan, sei fuori.
La visione del futuro ristretta, il campo ha bisogno di spiegazioni:
è necessario, per gente che è sempre stata dalla parte del torto, solo perchè i posti dalla parte della ragione erano già tutti occupati dai cosiddetti foresti con le loro verità inattaccabili, chiudersi a riccio a guardare con diffidenza le novità.
Potremmo sicuramente cambiare, con calma, perché questo in fondo è un Paese meraviglioso, dove si sta bene e la velocità di trasformazione la si lascia volentieri ai foresti che vivono come pazzi nelle loro città dove tutto si consuma in fretta compresa la vita, in ogni caso se cominci a far proclami sul tipo:
Me son al megio de duti, caschi male perché infrangi la regola del Me che impedisce ad ogni vero graisan di considerare qualcun altro un Me, allora sei fuori.
Eravamo poverissimi, carne da cannone per tutti, ed è vero siamo anarco-cattolici, ribelli e malparlanti, ma è la nostra indole, gli orizzonti sono sempre stati limitati e a nessuno conveniva che noi in quanto gente ci si migliorasse intellettualmente, ci hanno sempre manipolato, ma siamo sopravvissuti, siamo sempre rimasti qui e abbiamo un cuore grande, per noltri.
Sono molte ancora le ragioni per non considerare Graisan un residente che non sia completatamente e indissolubilmente autoctono, non bastano gli anni di residenza:
W la graisanità, che in fondo per noi non è una malattia.
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