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18 maggio, 2021

vento fuga, bonassa presto







Per mettere a fuoco l’ immagine del quadro fumino del nostro carattere, quel "vento fuga e bonassa presto" che ha caraterizzato l’ esistenza della "gens Graisana" da sempre, vediamo le tracce raccolte da Giuseppe Caprin in "Lagune di Grado"


L’ animosità graisana ha origini antiche e da questa traccia storica tra‚a dal Caprin si capisce che era una dote che i governanti Veneziani utilizzavano e coltivavano con astuzia.


I Gradesi medioevali erano considerati dai Veneziani ottimi armigeri e, per tener in esercizio i giovani e predisporre alla lotta e all’ esercizio delle armi la gioventù locale, Venezia consigliava e promuoveva giochi di guerra raccomandando :

I Gradensi, confinanti gli Arciducali, di tratto in tratto ricevevano delle animosità onde il Civico Consiglio nell’ anno 1423 comanda:


che ognuno di Grado abbia la sua Balestra essendo cosa utile che si usa a tirar per i bisogni della Ci‚à, e si compra dalla Comunità un Palio del valore di lire 18 e vi deve tirare in quello nella Pasqua e sia il Palio di panno del color che piacerà alla Comunità, e niuno possa tirar se non sia Cittadino o Abitante.


L’ Esercizio alla guerra nei bambini veniva coltivato prevedendo gare di battaglie con armi di legno:


i bambini venivano divisi in due squadre una de‚a di Porta Granda e una di Porta Piccola e limitati in un grande steccato posto al di fuori delle due Porte, nell’ odierna Piazza, alla presenza di tu‚o il popolo si sfidavano con spade e coltelli di legno.


Spinti dalle grida dei parenti, i ragazzi si lanciavano in sfide che si protraevano nel tempo e, da organizzate inizialmente quasi militarmente, diventavano mano a mano vere e proprie zue che alla fine costringevano gli adulti ad intervenire per evitare ferite più o meno gravi.


Questa consuetudine ( si è sopita un duecento anni fa, ma cova so‚o le ceneri sempre) era abituale i sabato dei mesi di giugno, luglio e settembre e si accendeva in modo particolare quando durante l’ estate le famiglie dei pescatori lagunari rientravano in paese e le vecchie questioni familiari si accendevano.


I ricordi miei di bambino vanno alle "guere per le cube" all’ obbligo di partecipare alla bande dei rioni, al controllo feroce del territorio, ora si sa da cosa derivano le tensioni della graesanità-.


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