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14 febbraio, 2023

COLTURA


 lo strato professionale, tende ad elevarsi e a perseguire forme d’arte generalizzate, che più o meno raggiunge, ma tocca, in generale, solo quel ristretto gruppo di persone che si ritengono destinatarie dei messaggi che la cultura, nelle sue più svariate forme d’arte, manda;


lo strato popolare, tende ad esprimersi spontaneamente per inclinazione naturale, non necessita di basi culturali di chissà quale dimensione ne ambisce a niente più che ad una forma diversa di comunicazione. 

Perché il destinatario dei suoi messaggi è la gente comune.


Potremmo dire così che cultura con la C maiuscola è un lavoro che necessita, oltre che del talento, di solide basi professionali per esercitarlo, di grandi rifiniture prima di proporre il lavoro finito al giudizio di pochi eletti, mentre la cultura popolare è gioia, non importa se il prodotto esce grezzo purché il prodotto esista.


C’è però una considerazione da fare: se per il prodotto culturale professionale esistono supporti, libri, quadri, dischi e quant’altro l’uomo si sia inventato per registrare la sua memoria;


per il prodotto popolare non c’è altro che il passa parola, la memoria comune che per quanto lunga sia prima o dopo si esaurisce.


Il mio fine in questo  piccolo pertugio del web è di usare il supporto informatico come memoria per ricordare  Grado: nelle persone, negli atti, nella parlata.

Per ricordare  quanti abbiano lasciato traccia di sé in qualsiasi modo, per fare sì che non vengano desmentegai.



Perchè vedere le macerie di una lingua strizza il cuore.

Ogni parola che si estingue è una casa che cede, si piega e affonda nella sabbia.

Queste parole che si estinguono erano abitate, esseri umani le riempivano di vita di storie.


Rivedere il tuo paese, la tua gente con gli occhi del ricordo può farti immaginare com'era la casa, immaginare i passi, i bimbi che correvano, le voci che passavano di stanza in stanza... e si torna a vivere.

lo strato professionale, tende ad elevarsi e a perseguire forme d’arte generalizzate, che più o meno raggiunge, ma tocca, in generale, solo quel ristretto gruppo di persone che si ritengono destinatarie dei messaggi che la cultura, nelle sue più svariate forme d’arte, manda;


lo strato popolare, tende ad esprimersi spontaneamente per inclinazione naturale, non necessita di basi culturali di chissà quale dimensione ne ambisce a niente più che ad una forma diversa di comunicazione. 

Perché il destinatario dei suoi messaggi è la gente comune.


Potremmo dire così che cultura con la C maiuscola è un lavoro che necessita, oltre che del talento, di solide basi professionali per esercitarlo, di grandi rifiniture prima di proporre il lavoro finito al giudizio di pochi eletti, mentre la cultura popolare è gioia, non importa se il prodotto esce grezzo purché il prodotto esista.


C’è però una considerazione da fare: se per il prodotto culturale professionale esistono supporti, libri, quadri, dischi e quant’altro l’uomo si sia inventato per registrare la sua memoria;


per il prodotto popolare non c’è altro che il passa parola, la memoria comune che per quanto lunga sia prima o dopo si esaurisce.


Il mio fine in questo  piccolo pertugio del web è di usare il supporto informatico come memoria per ricordare  Grado: nelle persone, negli atti, nella parlata.

Per ricordare  quanti abbiano lasciato traccia di sé in qualsiasi modo, per fare sì che non vengano desmentegai.



Perchè vedere le macerie di una lingua strizza il cuore.

Ogni parola che si estingue è una casa che cede, si piega e affonda nella sabbia.

Queste parole che si estinguono erano abitate, esseri umani le riempivano di vita di storie.


Rivedere il tuo paese, la tua gente con gli occhi del ricordo può farti immaginare com'era la casa, immaginare i passi, i bimbi che correvano, le voci che passavano di stanza in stanza... e si torna a vivere.



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