Capita a volte di trovarsi in viuzze poco praticate e ti scappa lo sguardo sul loro nome,
è successo per caso, Via Gramaticopulo.
La stranezza della dedica ad un personaggio con un cognome poco comune a Grado e apparentemente avulso alla storia paesana che conosco mi ha incuriosito e spinto a cercarne l'origine.
Sorpreso scopro una parte di storia locale quasi dimenticata della 1^ guerra mondiale:
Gli aviatori a Grado, la loro gioventù e l'inesauribile fiducia i se stessi, la simpatia, il loro farsi voler bene dalla popolazione civile così provata dalla guerra e disorientata dai cambiamenti di fronte, il loro ardimento (già volare con quei catorci di legno e tela era ardimentoso) insomma il meglio della gioventù italiana continuamente in missione di guerra.
La via Gramaticopulo, una viuzza nei pressi del Castelletto è stata dedicata ad uno di questi aviatori ardimentosi.
Ernesto Gramaticopulo di Capodistria, volontario dell'Esercito Italiano con base a Grado fu abbattuto nel giugno del 1916 nel cielo della sua città Capodistria, dalla difesa contraerea.
Il suo sacrificio è stata ricordato con la dedica di questa via vicino al suo mare.
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