Tempo di Festival, se ne parla ancora poco, ma c'è un intenso lavorio che gli ruota attorno.
Prove continue, registrazioni già fatte, rifiniture e un grosso lavoro dell' Organizzazione che opera "sotagera" ma con grande intensità.
Il tutto condito dal necessario silenzio su tutto per riservare ogni sorpresa per la serata conclusiva.
Il Festival Della Canzone Gradese è sempre stata una vetrina per tutti.
E' capitato anche a me di presentarlo in un'unica edizione nel 1973 (trenta chili fa) nella sala del Cinema Cristallo davanti a quasi 2000 persone.
All'epoca la formula prevedeva le canzoni dei "mamuli" e degli "adulti" con la direzione della Fides Intrepida (l' ho saputo dopo, ma non era molto gradito il mio linguaggio schietto e colorito) e il supporto di Diana Corbatto; con il gruppo orchestrale guidato da Mario Pilotto e il quartetto ritmico dei"Felini".
Mi ricordo dei filmati proposti da Lorenzo Boemo e Giacomo Giorda che commentavano visivamente l'esecuzione delle canzoni.
Una serata epica per me, molto emozionante, mi rammento che avendo un buco nella programmazione della serata cominciai parlare in gradese stretto con i bambini, andando a parare sul "de cu tu son figio" e quindi delle loro nominanse familiari, ho ancora in mente la reazione del pubblico quando un bimbo innocente mi disse -gnò pare ze cagon, gno mare cagadereba-.
Poco mancò che venisse giù il soffitto del Cristallo dalle risate del pubblico, io invece capii in quell' attimo stesso che mi ero giocato la mia carriera di presentatore, almeno con la direzione della canonica.
Per la cronaca in quell'edizione vinsero per la categoria "mamuli" -La Canson de Pirolino" di Tosto-Martino e per gli "adulti" -Quel dì de le nosse_ di Giacomo Zuberti.
A proposito, ho un motivo in più per ricordare quella data, quella sera conobbi mia moglie e dopo quarant'anni siamo ancora insieme.
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