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01 febbraio, 2023

S. marco


 Oggi S. Marco il cui culto, per l'importanza religiosa rivestita dalla condizione di Evangelista, è estremamente diffuso e capillare tra le Chiese cristiane

Centrale per le chiese orientali d' Egitto, derivate dall'antico patriarcato di Alessandria, per i patriarcati italiani, oggi soppressi, di Aquileia e di Grado e per il patriarcato di Venezia.



Al solito a Grado, giusto per dare un tocco di diversità, si contraddistingue e in Basilica se guardate con attenzione l' ambone romanico-gotico si nota  un' anomalia sulla scultura del Leone che rappresenta l'evangelista Marco.


Il Leone mostra la lingua:


Dall'ambone il celebrante leggeva il Vangelo, pensate a Marco che mostra la lingua ai fedeli per secoli, forte!

Mancava solo mostrasse anche il dito medio!


"Il culto di San Marco, parlando di cose serie, in terra veneta è nato, con molta probabilità, proprio a Grado e qui, ben prima che a Venezia, acquistò quel significato di libertà politica e religiosa che poi contrassegnò per quasi mille anni la forza interiore della Repubblica Veneta.


Fu nel Castrum Gradese, che iniziò la ribellione contro le intromissioni imperiali e l'ambiguità papale di Roma, qui i vescovi aquileiesi, profughi della devastata metropoli ma forti dei rapporti con la Chiesa Alessandrina, gettarono i primi semi di una secolare autonomia arroccata attorno al nome di S.Marco.


Una prova per tutte, Eraclio donò a Venezia la cattedra di S.Marco ospitata nella basilica di Grado, è la certezza che già nel VII secolo il culto marciano aveva a Grado un posto di primo piano."da "Il Tesoro del duomo di Grado" di Ezio Marocco 


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